Diete che fanno ingrassare. Dimagrire? E’ uno stile di vita
17 Aprile 2014 - di Mari
ROMA – Diete che fanno ingrassare. Per dimagrire davvero bisogna cambiare il proprio stile di vita. E’ anche per questo che molti italiani e non solo sono obesi. In Lazio, poi, aumenta sempre di più, di anno in anno, il numero di persone sovrappeso nella regione: oggi lo è il 19% delle donne e il 16% degli uomini, oltre al 26% dei bambini della terza elementare, uno su quattro, che ha anche cinque chili di troppo.
A rischio chili di troppo sono in particolare le donne sotto i 35 anni, che spesso si ricordano della bilancia solo nei mesi a ridosso dell’estate senza pensare che un menù gustoso, corretto e, a volte anche abbondante, è concesso tutto l’anno.
La professoressa Silvia Migliaccio, medico chirurgo, nutrizionista e specialista in Endocrinologia e Malattie Metaboliche all’Università Foro Italico di Roma, spiega qualche trucco per imparare a mangiare senza soffrire.
“Perché la dieta è un’abitudine. Di più: un fatto di cultura, uno stile di vita che non può essere limitato nel tempo e perciò richiede la giusta quantità di nutrienti abbinata ad una regolare attività fisica. In molti vivono l’avvicinarsi dell’estate come un redde rationem con il proprio corpo e per questo motivo si affidano a falsi profeti, coloro che promettono di perdere 3-5 chili a settimana. Ma attenti, una dieta è un atto medico. Richiede una ricerca accurata sulle condizioni fisiche e psicologhe del paziente. Nessuno deve adattarsi ad una dieta: è la dieta che deve adattarsi alle persone alle quali non va sottratto il gusto di mangiare”.
Se in Lazio, e soprattutto a Roma, il numero di persone sovrappeso è elevato è anche perché si va sempre di fretta, dice uno rapporto dell’Osservatorio Sanità UniSalute, spesso si salta la prima colazione e si pranza di corsa, magari ingoiando un panino o qualche altro cibo spazzatura.
I romani, poi, sono un popolo di sedentari. Il 44% dei cittadini di oltre 30 anni non fa alcun tipo di attività fisica. Un dato più alto della media nazionale, ferma al comunque alto 40%.