Dalla skincare al make-up, la beauty FAQ per sopravvivere alla mascherina
21 Maggio 2020 - di Claudia Montanari
Molto più di un accessorio: la mascherina è stato un preziosissimo alleato della salute (la propria e quella altrui) in questi mesi di emergenza e continuerà a esserlo anche per tutta la “fase 2”.
Il suo frequente utilizzo, però, costringe a rivedere la propria beauty routine per prevenire reazioni cutanee e piccoli inconvenienti estetici.
Treatwell – il più grande portale in Europa per la prenotazione di trattamenti di bellezza e benessere – spiega come fare, rispondendo alle FAQ sul rapporto tra cura della pelle e mascherina.
La mascherina ha conseguenze per la pelle?
Pur essendo realizzate con materiali anallergici, il contatto prolungato tra la pelle e le mascherine può provocare alcuni fastidi.
A causa della respirazione e della sudorazione, l’umidità aumenta nell’area coperta dal tessuto. Ciò contribuisce a rendere l’epidermide più sensibile, incrementando il rischio che si manifestino sfoghi cutanei.
Anche i brufoli sono dietro l’angolo in questo periodo di forte stress, a cui il corpo reagisce con la produzione di cortisolo, un ormone che, influendo sulla circolazione sanguigna e sull’equilibrio dell’organismo, può portare alla comparsa di imperfezioni o arrossamenti.
Un trattamento viso biorivitalizzante può essere allora una valida soluzione: grazie a un’azione combinata di scrub, sieri, creme idratanti e lenitive e massaggi mirati, è in grado di infondere energia alla pelle stressata.
C’è poi la possibilità di optare per una pulizia del viso associata a un rituale dermopurificante, che contrasta i rossori, le impurità e il temuto effetto lucido che affligge sia la zona del viso nascosta dalla mascherina che quella scoperta, ossia la fronte.
Dopo un massaggio che, partendo dalle tempie, si estende a guance e mento, messi a dura prova dall’attrito con la mascherina. Si passa poi all’applicazione di una maschera enzimatica e di una crema lenitiva e idratante.
Una coccola must per le pelli sensibili e irritate è il trattamento viso alla peonia. Questo è capace di combattere i rossori diffusi e dare sollievo alla cute, uniformando, illuminando e rinfrescando delicatamente l’incarnato.
Quali sono gli step fondamentali della skincare a prova di mascherina?
Lavare il viso mattino e sera è sempre un’abitudine cruciale per il benessere della propria pelle.
Ora che la cute viene sollecitata per lunghe ore dalla mascherina, è più che mai fondamentale non saltare l’appuntamento con la detersione quotidiana.
Altro passaggio imprescindibile è l’applicazione di un prodotto idratante sia al risveglio che prima di andare a letto.
Una volta a settimana si può procedere con una leggera esfoliazione, evitando però i prodotti troppo aggressivi. L’attrito con la mascherina, infatti, si traduce in un’aumentata sensibilità della pelle.
Quindi meglio puntare su cosmetici delicati e a base di vitamina C, prezioso alleato per quanto riguarda la riparazione dei tessuti e infallibile arma contro il rilassamento cutaneo.
Anche in salone è possibile richiedere un trattamento viso alla vitamina C, che aiuta a ridurre le discromie e a schiarire la pigmentazione.
Anche i cosmetici a base di vitamina E aiutano a tenere a bada screpolature e invecchiamento della cute grazie alla loro capacità di contrastare i radicali liberi.
Dalla mascherina alla maschera il passo è breve.
Concedersi con regolarità una face mask idratante e lenitiva, sia essa in tessuto che “spalmabile”, è particolarmente indicato dopo aver indossato a lungo i dispositivi di protezione, se si punta a lenire le irritazioni, ridurre gli arrossamenti e coccolare la pelle a 360 gradi.
Il trucco è off limits?
Il make-up non è vietato, ma il contatto tra la mascherina e fondotinta o polveri potrebbe aumentare il rischio di ostruzione dei pori e di irritazioni.
Se possibile, Treatwell consiglia di lasciar “respirare” il più possibile la pelle, senza occludere i pori con formule molto coprenti o prodotti “invasivi”.
Che, tra l’altro, se non sono no-transfer, rischiano anche di “stamparsi” sul tessuto della mascherina.
Meglio quindi concentrare la propria creatività sullo sguardo.
Via libera dunque a sedute di threading o colorazione sopracciglia per arcate impeccabili.
Per ciglia da Bambi anche senza mascara e scongiurare l’effetto panda in caso di improvvisi spostamenti verso l’alto della mascherina, c’è la laminazione.
Questa, dona una curvatura naturale ma irresistibile grazie all’azione combinata di cheratina e sottili fasce di silicone.
Niente rossetto, quindi labbra in secondo piano?
Lontano dagli occhi…ma non dalla beauty routine. È vero che la mascherina nasconde la bocca (ed eventuali baffetti coltivati in quarantena e non ancora estirpati dall’estetista), ma non per questo bisogna ignorarla.
Il continuo sfregamento contro il tessuto mette infatti in pericolo anche le labbra.
Per mantenerle morbide e in buona salute, Treatwell suggerisce di applicare generosamente il burrocacao.
(A proposito, hai già dato un’occhiata al balsamo labbra preferito di Beyoncé?).
Questo, per preparale al momento in cui sarà possibile sfoggiare tutte le nuance della propria collezione di rossetti.
Inoltre, un delicato scrub, realizzabile aggiungendo qualche granello di zucchero al proprio balsamo labbra.
È molto utile per eliminare le pellicine e riattivare la circolazione, favorendo il rinnovo cellulare.
Con la mascherina si può rinunciare alla protezione solare?
Anche se si indossa la mascherina il fattore di protezione non è un optional.
(Leggi anche: Crema solare 2020, quale scegliere per abbronzarti in sicurezza).
Utilizzare una crema con protezione SPF sia nelle zone esposte che in quelle coperte dal tessuto è fondamentale per schermare la pelle dai raggi UVA e UVB.
Questi, sono dannosi per la salute e responsabili dell’accelerazione del processo di invecchiamento.
SOS orecchie: come comportarsi?
L’attrito degli elastici può causare arrossamenti e irritazioni anche sul padiglione auricolare.
La situazione, poi, rischia di peggiorare quando si portano gli occhiali, in quanto la montatura sollecita lo stesso punto.
Per ridurre lo sfregamento e, di conseguenza, la sensazione di fastidio si può applicare sulle orecchie una crema lenitiva come “barriera” oppure applicare nella zona interessata un cerotto – meglio se traspirante – morbido o “spugnoso”.
Oppure un sottile strato di ovatta da fermare direttamente con gli elastici della mascherina.
Che cosa fare dopo aver tolto la mascherina?
La cura della pelle post-mascherina può davvero fare la differenza. Ogni volta che si rimuove il dispositivo di protezione, se possibile, Treatwell consiglia di lavare accuratamente il viso con acqua e con un prodotto delicato, preferibilmente a base di camomilla o calendula, piante dalle note proprietà lenitive e antinfiammatorie.
Ovviamente prima di procedere è fondamentale lavarsi bene le mani.
Prezioso alleato delle pelli più delicate è anche la pulizia del viso con ultrasuoni: sul volto viene appoggiato uno strumento capace di generare onde sonore, che a loro volta producono un piacevole massaggio e rimuovono le impurità.
Dopo la detersione bisogna sempre assicurarsi che la pelle sia ben idratata: oltre a bere tanta acqua – regola numero uno di ogni beauty routine che si rispetti – è quindi bene applicare una crema.
Esistono anche specifici trattamenti viso idratanti per rispondere all’SOS aridità lanciato dalla pelle stressata.
L’estetista in questo caso applica con un massaggio un cocktail di vitamine e olii essenziali privi di parabeni per nutrire e illuminare anche l’epidermide più secca.
Infine, Chiara Cassani, Senior Communications Manager di Treatwell Italia, spiega:
“Indossare una mascherina non significa prendersi meno cura della pelle, anzi. Mentre ci adattiamo a questa nuova normalità, per evitare irritazioni ed eruzioni cutanee è ora più importante che mai prestare grande attenzione alla propria skincare. Il nostro ampio network di esperti della bellezza è sempre pronto a fornire consulenza e a mettere, in tutta sicurezza, la propria professionalità a disposizione di chi vuole dedicarsi al proprio benessere”.
Foto in evidenza by James Resly on Unsplash