Pasta, 5 falsi miti: fa ingrassare, senza glutine è meglio…
22 Ottobre 2015 - di Mari
ROMA – Pasta, tutti i falsi miti da sfatare: fa ingrassare, senza glutine è meglio, cotta al dente è meglio, il sale va aggiunto dopo. A svelare la verità sul piatto nazionale italiano è un articolo del Corriere della Sera pubblicato in occasione della Giornata mondiale della pasta.
- Fa ingrassare: non è vero. Quanto meno non è la pasta in sé a far ingrassare: un etto fornisce un apporto energetico di circa 360 kcal, di cui il 70% sotto forma di carboidrati complessi, proteine per il 10-13% e un contenuto di grassi trascurabile. La pasta quindi non fa ingrassare, ma bisogna stare attenti ai condimenti.
- Senza glutine è meglio per la dieta. Anche in questo caso si tratta più di mode che di scienza. Chi non soffre di ipersensibilità al glutine o di celiachia, infatti, può benissimo mangiare la pasta normale. Anche perché il rischio, in caso contrario, è di compensare il necessario apporto di carboidrati complessi con un’alimentazione eccessivamente ricca di grassi, che determinerebbe un maggior apporto calorico.
- L’hanno inventata i cinesi. E’ falso: ad inventarla furono gli arabi. Quella dei cinesi è una bufala alimentata dal film del 1938 con Gary Cooper “Le avventure di Marco Polo”. L’invenzione risale alla dominazione araba in Sicilia nel XII secolo.
- Cotta al dente è meno digeribile. È vero il contrario. Questo perché nella pasta al dente la rete di glutine trattiene al proprio interno i granuli di amido, rendendolo assimilabile in modo graduale. La giusta cottura preserva le caratteristiche dell’alimento, evitando che si disperdano le sue proprietà nutritive. Se, invece, la pasta cuoce troppo a lungo, l’amido viene rilasciato nell’acqua e la pasta diventa collosa e difficilmente digeribile perché viene masticata meno.
- Il sale nell’acqua va messo dopo la pasta. Il sale va aggiunto quando l’acqua bolle ma prima di buttare la pasta, altrimenti l’acqua impiegherà più tempo a raggiungere il bollore.