Anticellulite o antietà: è scoppiata l’era dei “tessuti intelligenti”
25 Marzo 2013 - di Claudia Montanari
ROMA – Ringiovanire grazie a pantaloni, abiti e t-shirt apposite. È l’ultima novità in campo estetico, una nuova linea di abiti con tessuti a base di ossido di rame che, i produttori assicurano, è in grado di combattere le rughe e le macchie dell’età della pelle. Novità che ha già acceso le speranze di migliaia di donne in perenne lotta contro il segno degli anni.
Così, dopo i leggings anti cellulite e, addirittura, gli abiti che segnalano le patologie mentali, la “famiglia” dei tessuti “intelligenti” si arricchisce, con non poche perplessità da parte dei medici che mettono in guardia sulla mancanza di prove scientifiche circa i decantati benefici di queste supposte fibre “rivoluzionarie”.
La nuova linea di abbigliamento comprende leggings, canottiere e vestiti che, indossati, farebbero ringiovanire la pelle.
La creatrice Susan Ledyard ha spiegato che il tessuto dei vestiti contiene ossido di rame, un elemento che stando a contatto con l’epidermide la renderebbe più luminosa e compatta, insomma più giovane. La notizia è apparsa sul sito della Società americana di chirurgia estetica plastica, i cui esperti si dicono però scettici sul fatto che questo tipo di tessuti possa in qualche modo contribuire a rendere la pelle migliore. Tra l’altro, secondo gli esperti Usa, non ci sarebbero studi che ad oggi dimostrino che il rame contenuto nei tessuti fa ringiovanire agendo sull’iper-pigmentazione della pelle.
Secondo l’azienda produttrice, invece, ricerche hanno dimostrato che nel campo medico il rame ha un ruolo importante nella produzione di emoglobina, collagene, melanina ed elastina, tutti componenti chiave per il mantenimento di una pelle sana. In realtà, commenta Giulio Basoccu, chirurgo estetico e responsabile della Divisione Chirurgia Plastica Estetica e Ricostruttiva dell’Istituto Neurotraumatologico Italiano, ”esistono molti studi in tutto il mondo sulla possibilità di utilizzare, per esempio in medicina, l’ossido di rame. Ci sono studi anche in campo cosmetico e della medicina dermatologica.
Diciamo che dal punto di vista del marketing l’azienda americana che produce l’abbigliamento cosiddetto anti-aging ha carpito l’idea legata alla proprietà dell’ossido di rame nel ringiovanimento della pelle, che però oggi non è ancora supportata da dati scientifici certi, anche se – precisa – l’ossido di rame è un elemento che ha un ruolo in vari processi metabolici, e quindi si potrebbe supporre che possa avere un effetto benefico nell’ambito della cosmetologia”.
Gli effetti dei tessuti al rame sono balzati già all’onore delle cronache nell’agosto 2010, grazie alle calze speciali consegnate ai 33 minatori cileni rimasti intrappolati per 69 giorni a 700 metri di profondità e che sono riuscite a proteggerli dall’umidità e da infezioni fungine.
Ma la lista dei tessuti intelligenti conta anche altri esempi: tra i più recenti, i jeans anti-cellulite dotati di uno spray per ricaricarli di principi snellenti ed i “tessuti salva-mente”. Contro gli episodi di depressione e mania, l’Università di Pisa ha infatti di recente messo appunto un sistema di indumenti “smart” (reggiseni, t-shirt e coperte) realizzati con sensori che aggiornano in tempo reale il medico curante sullo stato del paziente. E se la scienza invita alla prudenza, ad imporsi è ormai sempre più il mercato.
Fonte: Ansa