Zucchero come una droga: spinge alle abbuffate molto più dei grassi
16 Dicembre 2013 - di Mari
WASHINGTON – Lo zucchero come una droga: ci spinge alle abbuffate, facendoci perdere i freni inibitori. L’ultimo studio dell’Oregon Research Institute e pubblicato sulla rivista The American Journal of Clinical Nutrition è impietoso con dolci e dolcetti: con il cervello funzionano creando una sorta di dipendenza e portandoci a mangiarne in eccesso.
Colpa della stimolazione, prodotta appunto dallo zucchero, dei centri neurali del piacere, che non vengono stimolati in modo altrettanto imponente nemmeno dai grassi, spesso sul banco degli imputati nei casi di alimentazione sregolata e problemi di peso. In sintesi, sottolineano gli autori dello studio, più si mangia zucchero e più si vuole mangiarne altro, come se fosse una droga.
I ricercatori hanno offerto a 100 giovani un frappé al cioccolato fatto con diverse concentrazioni di grassi e zuccheri. Mentre i partecipanti gustavano il frappé, gli esperti hanno monitorato il loro cervello con la risonanza magnetica funzionale per vedere quanto quella merenda fosse in grado di attivare i circuiti “del piacere”, quelli che, facendoci provare piacere in risposta ad un qualche stimolo (in questo caso il frappé) ci chiedono di assumere ancora quello che ci piace. Dallo studio è emerso che il frappé più efficace nello smuovere i centri del piacere era quello ricco di zuccheri e non quello ricco di grassi.