L'attività fisica moderata o vigorosa nella mezza età potenzia il potere cerebrale

L’attività fisica vigorosa nella mezza età potenzia il potere cerebrale

24 Gennaio 2023 - di Silvia_Di_Pasquale

L’attività fisica moderata o vigorosa nella mezza età potenzia il potere cerebrale. Lo evidenzia una ricerca pubblicata sul Journal of Epidemiology & Community Health. Questo livello di intensità sembra essere migliore per la memoria e per i processi mentali, come la pianificazione e l’organizzazione. Un comportamento sedentario ogni giorno è invece associato a prestazioni cognitive più scarse.

Come è stato svolto lo studio.

Gli studiosi hanno attinto ai dati dei partecipanti al British Cohort Study del 1970, che comprendeva persone nate in Inghilterra, Scozia e Galles nel 1970, la cui salute è stata monitorata durante l’infanzia e l’età adulta. Dal 2016 al 2018, 8.581 partecipanti avevano raggiunto l’età di 46 e 47 anni. E’ stato chiesto loro di compilare questionari dettagliati su salute, background e stile di vita e di indossare un tracker di attività per un massimo di 7 giorni e per almeno 10 ore consecutive al giorno.

Questo è uno studio osservazionale e, come tale, non può stabilire la causa-effetto. I ricercatori evidenziano vari avvertimenti: le misure del tracker di attività non possono fornire un contesto per ogni componente del movimento. Nonostante l’ampia dimensione del campione, le persone di colore erano sottorappresentate, limitando la generalizzazione dei risultati.

L’attività fisica supporta le funzioni cognitive.

Tuttavia, concludono gli studiosi, “Questo metodo robusto conferma un ruolo fondamentale delle MVPA (moderate to vigorous physical activities) nel supportare la cognizione e dovrebbero essere compiuti sforzi per rafforzare questa componente del movimento quotidiano”.

“MVPA è in genere la proporzione più piccola della giornata in termini reali e l’intensità più difficile da acquisire. Forse in parte per questo motivo, la perdita di qualsiasi tempo MVPA è apparsa dannosa, anche all’interno di questa coorte relativamente attiva”, spiegano. Il tempo trascorso in MVPA rispetto ad altri tipi di comportamento è stato positivamente associato alle prestazioni cognitive.

Anche il sonno e l’attività fisica leggera sono stati positivamente associati alle prestazioni cognitive, una tendenza che probabilmente riflette un maggiore impegno in attività cognitivamente stimolanti come la lettura o il lavoro piuttosto che qualsiasi apparente beneficio derivante dal guardare la TV, osservano i ricercatori. Fonte: Medical X Press. Foto di Sasin Tipchai da Pixabay.

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