Benessere e Salute

La mindfulness può mitigare gli effetti negativi della fatica

La mindfulness può mitigare gli effetti negativi della fatica. Oltre al suo utilizzo in ambito psicologico, la meditazione consapevole, che si concentra sull’essere presenti nel momento e sull’osservazione del respiro, insieme al passaggio di sentimenti, emozioni e sensazioni, può aiutare a ridurre l’intensità dei sentimenti negativi, facilitando la sana elaborazione delle emozioni. A questa conclusione sono arrivati i ricercatori dell’Università di Shenzhen in Cina, che hanno recentemente deciso di indagare se le pratiche di consapevolezza possano anche aiutare ad alleviare gli effetti negativi della fatica sull’elaborazione emotiva.

La mindfulness riduce l’intensità dei sentimenti negativi

“Nelle ricerche precedenti, la meditazione consapevole ha ridotto l’intensità degli stimoli emotivi negativi”, hanno scritto Jialin Fan, Wenjing Li e i loro colleghi nel loro articolo pubblicato su Frontiers in Behavioral Neuroscience. “Tuttavia, se gli individui continuano a essere colpiti da emozioni negative quando sono affaticati, non è chiaro se la consapevolezza possa attenuare l’associazione negativa tra stanchezza ed emozioni. Questo studio ha esaminato se la meditazione consapevole influisca sull’associazione tra fatica ed emozioni, potenziali (ERP).”

Cosa è emerso dallo studio sulla meditazione consapevole

I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti che hanno riferito di sentirsi affaticati al momento dell’esperimento non hanno riportato un miglioramento significativo del loro stato emotivo dopo la sessione di meditazione consapevole. Eppure, i segnali registrati dagli elettrodi suggerivano che la meditazione avesse influenzato il modo in cui il loro cervello elaborava gli stimoli emotivi, migliorando la loro reattività agli stimoli emotivi rispetto ai partecipanti affaticati che avevano semplicemente riposato per 15 minuti.

“Il nostro studio dimostra che la meditazione consapevole, in una certa misura, compensa l’associazione negativa della fatica con l’attivazione neurale delle emozioni”. Studi futuri potrebbero esplorare ulteriormente questo argomento impiegando diversi metodi sperimentali, ad esempio includendo misure più affidabili della fatica e meditazioni ricorrenti più lunghe. Fonte: Medical X Press.

Silvia_Di_Pasquale

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