La salute mentale alleata nella battaglia ai tumori: aumenta la sopravvivvenza
23 Ottobre 2023 - di Claudia Montanari
Il benessere psicologico non è solo una questione di comfort emotivo, ma può svolgere un ruolo cruciale nella lotta contro il cancro. Un legame spesso trascurato, ma che riveste un’importanza fondamentale per migliorare la sopravvivenza dei pazienti oncologici.
Salute mentale alleata nella battaglia ai tumori
Secondo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), il 50% dei pazienti con tumore sperimenta qualche forma di disagio psicologico. Tuttavia, la depressione, un disturbo che contribuisce al 39% di mortalità in più, non riceve la necessaria attenzione nel 70% dei casi. È un dato allarmante che pone l’accento sulla carenza di supporto psicologico nel percorso di cura oncologica.
L’Aiom sottolinea la necessità di un’effettiva integrazione dell’assistenza psicosociale nella pratica clinica quotidiana. Attualmente, solo il 37% dei Paesi europei dispone di un budget specifico per il supporto psiconcologico, e in Italia, meno di un paziente su 5 riceve questo prezioso sostegno.
Supporto per la salute mentale non è negoziabile
Il presidente Aiom, Saverio Cinieri, afferma che il supporto psicosociale deve essere considerato una componente essenziale del trattamento oncologico. Tuttavia, il Piano Oncologico Nazionale 2023-2027 non prevede risorse specifiche per l’assistenza psiconcologica, nonostante il suo impatto diretto sulla sopravvivenza dei pazienti.
Uno studio ha rilevato che i pazienti con sintomi depressivi aderiscono meno ai protocolli terapeutici, compromettendo la loro efficacia. Ad esempio, solo il 51% delle donne con depressione ha accettato la chemioterapia adiuvante nel caso di carcinoma mammario.
Alcuni numeri
Le cifre parlano chiaro: in Europa, ogni anno si stimano 3,7 milioni di nuovi casi di tumore. In Italia, nel 2022, sono stati registrati 390.700 casi. Tuttavia, i risvolti psicologici della malattia spesso vengono trascurati, influenzando negativamente la qualità di vita, l’adesione ai trattamenti e, di conseguenza, la sopravvivenza.
Il direttore della Divisione di Psiconcologia dell’Istituto Europeo di Oncologia, Gabriella Pravettoni, sottolinea che il supporto psicosociale dovrebbe essere riconosciuto come un diritto umano universale. Il distress emozionale, correlato alla malattia, dovrebbe essere considerato il sesto parametro vitale.
Le cure psiconcologiche non solo migliorano il benessere emotivo e la salute mentale, ma dimostrano anche un’efficace gestione dei sintomi correlati al cancro e degli effetti avversi del trattamento, come dolore e fatica. Nonostante ciò, la richiesta di cure per la salute mentale rimane insoddisfatta, nonostante l’incidenza della depressione sia 5 volte maggiore nelle persone con cancro rispetto alla popolazione generale.
In chiusura, Cinieri ricorda che, considerando l’aumento dei sopravvissuti al cancro (da 2,5 a 3,6 milioni dal 2006 al 2020), la cura della salute mentale diventa sempre più cruciale per garantire una vita appagante oltre la malattia.
Infine, il congresso, pur offrendo uno spazio cruciale per la condivisione di conoscenze scientifiche, non è stato immune dagli impatti dei conflitti mondiali. Il conflitto israelo-palestinese ha impedito a molti oncologi di presentare studi e dati, evidenziando la necessità di solidarietà e supporto anche al di là delle sfide mediche.