Olio di palma: origini del prodotto nella storia dell’uomo
5 Agosto 2016 - di Silvia_Di_Pasquale
ROMA – L’olio di palma è l’olio vegetale più usato al mondo (35% del totale), seguito da quello di soia (circa 27%), colza (circa 14%), girasole (8%) e oliva, che rappresenta solo l’1% del mercato degli oli vegetali. Malesia e Indonesia sono i più grandi produttori di olio di palma, rappresentando circa l’86% della produzione mondiale. I principali importatori di olio di palma sono invece l’India, la Cina e i Paesi delll’Unione Europea. L’olio di palma si ricava dalla polpa del frutto della palma da olio (Elaeis guineensis) e si presenta come un grasso di consistenza solida a temperatura ambiente. Nella sua forma grezza ha un caratteristico colore rosso, derivante dall’elevata presenza di carotenoidi. In Europa l’olio di palma è utilizzato dopo raffinazione, nella forma incolore.
Per quel che riguarda le sue origini, la storia dell’olio di palma nasce da molto lontano. Il suo uso in Africa sembra risalire addirittura a 5mila anni fa. In Egitto, nel 1800, nella tomba di Abydos, vennero ritrovate tracce di olio di palma. Spostandoci a ovest, nella regione in cui era insediato l’Impero precoloniale Ashanti, corrispondente all’attuale Ghana, gli schiavi costruirono vaste piantagioni di palme da olio, mentre nel vicino Dahomey (l’attuale Benin) re Ghezo nel XIX secolo approvò una legge che vietava ai suoi sudditi di tagliare palme da olio. I mercanti britannici giunti nell’impero iniziarono a utilizzarlo come lubrificante per i macchinari industriali, mentre negli Usa iniziò ad essere usato come materia prima per la realizzazione di saponi, tra i quali il più noto Palmolive.
Ad introdurre la palma da olio nel Sud-Est asiatico furono gli olandesi intorno al 1848, ma le più importanti piantagioni furono amministrate da britannici. Le grandi società di coltivazione rimasero ampiamente gestite da stranieri finché il governo malese non promosse la loro nazionalizzazione nella seconda metà del Novecento. Oggi in Malesia e Indonesia questa coltura assicura lavoro e sussistenza economica a milioni di persone.
Ma perché l’olio di palma è così usato? Ci sono diversi motivi. E’ più conveniente rispetto agli altri oli vegetali: ha una resa per ettaro superiore (6 volte di più del girasole, 9 volte più della soia e 11 rispetto all’olio di oliva). A livello industriale presenta varie caratteristiche: la capacità di conferire ai prodotti la necessaria “croccantezza” o cremosità, è inodore, insapore, ha un’alta resistenza al calore e all’ossidazione. Nel nostro Paese, le aziende utilizzatrici di olio di palma che aderiscono all’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile utilizzano olio di palma certificato RSPO e intendono arrivare al 100% di olio di palma sostenibile entro il 2020.
Fonti per la realizzazione del contenuto:
–www.oliodipalmasostenibile.it
–wikipedia.it
–theoilpalm.org
–http://www.aidepi.it/news/493-olio-di-palma.html