Procrastinare non fa bene alla salute: maggior rischio depressione
5 Gennaio 2023 - di Silvia_Di_Pasquale
Procrastinare non fa bene alla salute: si va incontro a un maggior rischio di depressione. E’ quanto emerge da uno studio condotto su 3.500 studenti svedesi, pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA). La ricerca ha rilevato che coloro che rimandano regolarmente le attività hanno un rischio maggiore di dormire poco, di fare poco esercizio fisico e di trovarsi in difficoltà finanziarie. Gli esperti ritengono che ciò sia dovuto al fatto che, sebbene sia una tendenza comune rimandare, per altri il procrastinare è una “disposizione generale”.
I ricercatori dell’Università di Stoccolma hanno reclutato studenti di varie materie da otto università, dalle scienze sociali e tecnologia all’economia e alla medicina. È stato chiesto loro di valutare una serie di domande sullo stile di vita rispondendo con “molto raramente o non mi rappresenta” o “molto spesso o sempre mi rappresentano”. Il tutto per un periodo di nove mesi, l’equivalente di un anno accademico. Per ogni aumento di uno nel punteggio di procrastinazione, le persone avevano il 13% in più di probabilità di essere depresse. Coloro che sono soliti indugiare avevano anche il 15% in più di probabilità di soffrire di difficoltà economiche e meno probabilità di fare esercizio o dormire bene.
Gli autori concludono: “Ciò suggerisce che la procrastinazione è associata a successivi problemi di salute mentale, dolore invalidante, comportamenti di stile di vita malsani e peggiori fattori di salute psicosociale. Considerando che la procrastinazione è prevalente tra gli studenti universitari, questi risultati possono essere importanti per migliorare la comprensione della salute degli studenti”.
Non rimandare azioni da fare, questo distingue i top manager.
Non rimandare quel che c’è da fare e vivere con un piede già nel futuro. Un utilizzo più efficace del tempo, distingue i top manager da un manager qualunque. A rivelare il loro ‘segreto’ è stato uno studio pubblicato su ‘The Psychology, Journal of the Higher School of Economics’. Questo a testimonianza di quanto l’agire nel presente sia una caratteristica vincente. Foto di Gerd Altmann da Pixabay.