Proteine vegetali integrate a quelle animali per il 74% degli italiani
22 Marzo 2023 - di Silvia_Di_Pasquale
Proteine vegetali integrate a quelle animali. Sempre più italiani stanno facendo questa scelta. Una decisione che per il 74% di loro è determinata da motivi salutari. Il 69% mette almeno un alimento di origine vegetale nel carrello della spesa. Tra le Top 15 categorie per trend di occasioni di consumo rispetto al 2019 si classificano al primo posto le bevande vegetali. Seguono le uova, la pizza e le verdure. Ma attenzione, la volontà di integrare proteine vegetali è spesso spiegata anche da fattori etici. Per molti italiani conta anche la sostenibilità ambientale quando si effettuano i propri acquisti.
Dal 1995 a oggi, gli italiani che seguono la dieta mediterranea sono cresciuti dal 52% al 61%. Questo quadro emerge da un’analisi di Gfk sulle abitudini alimentari in Italia, presentata nel corso dell’evento promosso da Fondazione Istituto Danone in occasione della sua ultima pubblicazione dal titolo ‘Transizione proteica: varietà nelle scelte alimentari per la salute umana e del pianeta’.
I benefici di una dieta flexitariana che alterna proteine vegetali e animali
Le indicazioni degli esperti suggeriscono che l’alternanza delle proteine animali con proteine vegetali nell’ordine del 3% dell’energia complessiva comporterebbe una diminuzione della mortalità per tutte le cause del 10%.
“Anche nel mondo alimentare si palesa una questione generazionale. Le fasce più giovani, infatti, sono tendenzialmente più attente a cosa consumano, all’origine del prodotto, all’impatto che esso può avere sulla propria salute e sull’ambiente. Ciò porta alla nascita di nuovi trend, che vedono protagoniste le proteine vegetali alternarsi con quelle di origine animale. L’alimentazione a base vegetale non è da considerarsi una moda, ma una realtà che già modifica le abitudini in tavola”, spiega Fabrizio Gavelli, presidente di Fondazione Istituto Danone. E aggiunge: “Quello che rimane da capire, è se il Paese sia pronto ad affrontare questa particolare transizione agricola, che richiede visione ed investimenti”. (Fonte: ANSA).