Avere uno scopo nella vita può ridurre il rischio di sviluppare la demenza
Avere uno scopo nella vita può ridurre il rischio di sviluppare la demenza. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Aging Research Reviews, citato dal britannico Daily Mail. I ricercatori hanno esaminato otto documenti precedentemente pubblicati, che includevano dati di 62.250 anziani in tre continenti. Dalla ricerca è emerso che questo approccio alla vita è “significativamente associato” a un rischio ridotto di demenza e deterioramento cognitivo. Chi lo fa ha un quinto in meno di probabilità di sperimentare cali di memoria, linguaggio e capacità di pensiero.
Avere uno scopo nella vita può essere utile per riprendersi dallo stress ed è associato a una ridotta infiammazione nel cervello. Entrambi possono essere associati a un ridotto rischio di demenza. Le persone con uno scopo più elevato possono anche avere maggiori probabilità di impegnarsi in attività come l’esercizio fisico e di impegnarsi socialmente, il che può proteggere dal rischio di demenza.
L’autore principale dello studio, il dottor Joshua Stott, dell’University College di Londra, ha dichiarato: “I programmi di prevenzione della demenza per i gruppi a rischio che si focalizzano sul benessere potrebbero trarre vantaggio dall’attribuire priorità alle attività che portano uno scopo e un significato alla vita delle persone, piuttosto che solo attività edonistiche che potrebbero aumentare gli stati d’animo positivi. Ad esempio, se l’ambientalismo è importante per qualcuno, potrebbe trarre vantaggio dall’aiutare in un orto comunitario”.
La demenza colpisce oltre 55 milioni di persone in tutto il mondo, con un nuovo caso ogni 3 secondi. In Italia si stima colpisca oltre 1, 2 milioni di persone, che diventeranno 1,6 milioni nel 2030. Diverse le possibili cause ma la più comune, nel 60-70 per cento dei casi, è l’Alzheimer, malattia che interessa in genere le persone anziane, ma può avere anche un esordio giovanile. I sintomi di Alzheimer e demenza possono includere perdita di memoria, difficoltà nel capire cosa dicono le persone, difficoltà nell’eseguire compiti quotidiani, cambiamenti di umore. Il risultato finale sono disabilità e perdita della propria indipendenza. Foto di Pexels da Pixabay.
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