Le bevande dietetiche possono indurre il cervello a sentirsi affamato
13 Ottobre 2021 - di Silvia_Di_Pasquale
Le bevande dietetiche possono indurre il cervello a sentirsi affamato.
E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Network OpenTrusted Source e citato da Medical News Today.
Chi vuole perdere peso spesso opta proprio per questi drink al fine di non sgarrare la dieta, ma ci sono anche degli effetti contro producenti.
Lo evidenzia il nuovo studio condotto da ricercatori della Keck School of Medicine della University of Southern California a Los Angeles.
La ricerca evidenzia che le bevande contenenti dolcificanti artificiali a basso contenuto calorico potrebbero non essere così utili per la perdita di peso.
Lo studio ha scoperto che il sucralosio, dolcificante non nutritivo (NNS), che molte bevande dietetiche includono come ingrediente, aumenta il desiderio di cibo nelle donne e nelle persone obese rispetto alle bevande contenenti saccarosio, uno zucchero naturale.
“C’è controversia sull’uso di dolcificanti artificiali perché molte persone li usano per la perdita di peso”, afferma Kathleen Page, ricercatrice senior dello studio.
“Mentre alcuni studi suggeriscono che potrebbero essere utili, altri mostrano che potrebbero contribuire all’aumento di peso, al diabete di tipo 2 e ad altri disturbi metabolici”.
“Il nostro studio ha esaminato diversi gruppi di popolazione per scoprire alcune delle ragioni alla base di questi risultati contrastanti”.
Michelle Routhenstein, dietista cardiologica e proprietaria di Entirely Nourished, ha dichiarato a Medical News Today:
“Sappiamo che bere regolarmente bevande zuccherate artificialmente è stato collegato a un rischio più elevato di ictus e infarto”.
“Ciò è probabilmente dovuto all’impatto negativo delle bevande zuccherate artificialmente sui fattori di rischio per infarti e ictus, inclusi diabete, ipertensione, colesterolo alto e aumento di peso”.
Usare molti dolcificanti artificiali aumenta il rischio di ammalarsi di diabete.
Usare molti dolcificanti artificiali aumenta il rischio di ammalarsi di diabete.
Un consumo anche solo di due settimane è risultato associato ad alterazioni importanti della risposta dell’organismo allo zucchero.
Lo ha rivelato una ricerca di Richard Young della Adelaide Medical School, University of Adelaide.