Cosa sono i cibi ultra processati e perché limitarne il consumo
10 Settembre 2022 - di Claudia Montanari
Due studi di natura osservativa collegano ancora una volta l’assunzione di cibi ultra processati con lo sviluppo di malattie cardiovascolari e tumori. Spieghiamo cosa sono questi prodotti e perché ne andrebbe limitato il consumo.
Che si debba limitare il consumo di cibi ultra processati è fuori dubbio. E non smettono di emergere studi che non fanno altro che riaffermarlo, mettendo in luce i rischi di questo tipo di prodotti per la nostra salute.
Le ultime novità sono il risultato di due ricerche pubblicate sull’ultimo numero del British Medical Journal. Ancora una volta, i risultati insistono sul legame tra il consumo di alimenti ultra-lavorati e l’aumento del rischio di sviluppare malattie, tra cui spiccano le malattie cardiovascolari -la principale causa di morte nel mondo- e il cancro del colon-retto.
Da tempo si insiste su questo rapporto tra il suo consumo e l’aumentata possibilità di soffrire di alcune malattie, oltre all’obesità, uno dei grandi mali del nostro tempo.
Due studi confermano il legame tra cibi ultra processati e malattie
Entrambi gli studi, uno condotto negli Stati Uniti da quasi 30 anni e l’altro in Europa, in particolare in Italia, sono di natura osservativa. Ciò implica che non è possibile stabilire un rapporto causa-effetto tra consumo di alimenti ultra lavorati e danni alla salute, ma è vero che non fanno che confermare quanto verificato in molte altre indagini svolte in precedenza.
Così, dopo aver analizzato le abitudini di vita dei partecipanti, hanno concluso, nel caso dello studio americano, che gli uomini che consumavano una quantità maggiore di cibi ultra processati avevano un rischio maggiore di cancro del colon-retto. In particolare, il 29% in più rispetto a quello presentato dagli uomini che hanno assunto una quantità minore di questi prodotti.
Alcune differenze sono state osservate rispetto alle donne, dove non è stata osservata la stessa associazione, sebbene sia stato possibile verificare che un consumo elevato di alcuni tipi di alimenti ultra-lavorati fosse correlato a un rischio maggiore di cancro del colon-retto nelle donne.
Mentre i risultati della ricerca svolta in Italia -culla della dieta mediterranea- hanno mostrato che chi mangiava una quantità maggiore di cibi ultra processati aveva un rischio maggiore del 19% di morire per qualsiasi causa. E un rischio maggiore del 32% di morte per malattia cardiovascolare rispetto a chi consumava meno prodotti di questo tipo.
Come identificare i cibi ultra processati?
Si tratta di prodotti altamente lavorati, a base di sostanze provenienti da altri alimenti. Spesso contengono un gran numero di additivi, sale, zucchero e la loro qualità nutrizionale è piuttosto scarsa. Questi alimenti non solo ci forniscono sostanze indesiderabili come additivi in eccesso ma, inoltre, provocano alterazioni metaboliche e neuronali che favoriscono l’infiammazione e peggiorano la nostra salute.
I cibi ultra processati sono prodotti -non alimenti- che hanno più di 5 ingredienti nella loro lista e, tra questi ingredienti, troviamo oli vegetali, amidi, conservanti, sale, glucosio, amido, stabilizzanti, farine raffinate, zucchero, esaltatori di sapidità, ecc.
Sono prodotti che non si trovano in natura poiché sono stati ‘lavorati’, ovvero “trasformati”.
È già stato dimostrato in numerosi studi che gli alimenti ultra-lavorati, oltre a favorire il sovrappeso, possono favorire malattie cardiovascolari, malattie autoimmuni e persino tumori. Pertanto, dovrebbero essere limitati al consumo occasionale (massimo 2-3 volte a settimana).
Il fatto è che questo tipo di prodotti è davvero alla portata di tutti e li troviamo sugli scaffali di qualsiasi supermercato. Pasticceria industriale e biscotti, bibite zuccherate, cereali zuccherati e raffinati, carni lavorate, succhi confezionati, patatine e snack salati, salse commerciali, cibi precotti. Sono solo alcuni dei cibi ultra processati di cui siamo bombardati ogni giorno.
Questi prodotti condividono alcune caratteristiche comuni: la loro grande appetibilità e la facilità di consumazione. Ma la verità è che sono poveri di nutrienti e non sono sani. Sono prodotti economici, molto gustosi e appetitosi ed è per questo che possono generare anche dipendenza. Motivo per cui risulta fondamentale limitarli già dalla prima infanzia.
Cibi grezzi: il ritorno al cibo vero
Quello che dovrebbe prevalere è invece il consumo degli alimenti freschi e comunque di quei cibi poco lavorati o la cui lavorazione industriale non interferisce con le proprietà naturalmente presenti negli alimenti. Tra questi possiamo citare i cibi freschi come frutta e verdura, frutta secca, legumi, uova, pesce e crostacei, carni non lavorate, cereali integrali, erbe aromatiche, semi oleosi.