Esercitare la gratitudine ha dei benefici sulla salute
9 Dicembre 2021 - di Silvia_Di_Pasquale
Esercitare la gratitudine ha dei benefici sulla salute. Le persone che hanno questo atteggiamento risultano avere pressione sanguigna e frequenza cardiaca più basse. Uno studio ha scoperto che l’ottimismo è legato a benefici per la salute, a partire dal sonno.
I ricercatori dell’Università del Michigan e dell’Università della California, a San Francisco, hanno esaminato i dati provenienti da app per i cellulari. Applicazioni con sensori incorporati che misuravano la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca di 4.825 partecipanti provenienti da tutto il mondo, inclusi Stati Uniti, Australia, India e Hong Kong.
I risultati hanno mostrato che la gratitudine e l’ottimismo sono disposizioni psicologiche positive associate a risultati positivi. “L’ottimismo può orientare le persone a se stesse mentre si concentrano sul proprio futuro specifico”, ha affermato Amie Gordon, co-autrice dello studio e assistente professore nel Dipartimento di UM di Psicologia.
David Newman, l’autore principale dello studio, ha affermato che le persone molto ottimiste potrebbero pensare che la loro parte peggiore della giornata sia relativamente meno spiacevole rispetto alle persone meno ottimiste. Inoltre, l’ottimismo è associato a migliore qualità del sonno.
“I nostri risultati forniscono importanti progressi alla nostra comprensione della gratitudine e dell’ottimismo, dimostrando che la gratitudine contribuisce ad accentuare gli aspetti positivi della giornata. Mentre l’ottimismo funziona riducendo al minimo gli aspetti negativi della giornata”, ha affermato.
Lo studio, condotto dalla professoressa di psichiatria dell’UCSF Wendy Berry Mendes, appare nella pubblicazione online Emotion.
L’ottimismo allunga la vita.
Chi è ottimista vive più a lungo. E’ stata osservata una stretta relazione fra l’affrontare la vita in modo sempre positivo e la longevità. Al punto che in media vedere il mondo in rosa allunga la durata della vita dell’11-15% in più rispetto ai non ottimisti. Lo ha indicato una ricerca del 2019 dell’università di Boston pubblicata sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas).