
Etichette, prorogato l'obbligo di origine degli alimenti (ladyblitz.it)
Prorogato l’obbligo di indicare l’origine delle materie prime sulle etichette di alcuni prodotti alimentari di largo consumo.
La misura, voluta dal Ministero delle Politiche Agricole e inizialmente introdotta in via sperimentale, riguarda alimenti fondamentali per la dieta degli italiani come pasta, riso, latte, derivati del pomodoro e carni suine trasformate.
Il decreto, firmato il 23 dicembre 2024 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 febbraio 2025, rappresenta un ulteriore passo verso una maggiore trasparenza nel settore agroalimentare. L’obiettivo è quello di garantire ai consumatori informazioni chiare e dettagliate sulla provenienza degli ingredienti principali, rafforzando così la fiducia nei confronti dei prodotti acquistati.
Un sistema di etichettatura che tutela il consumatore
L’indicazione dell’origine delle materie prime è un tema centrale per il mercato alimentare italiano. La normativa, in linea con il Regolamento europeo 1169/2011, consente agli Stati membri di adottare misure specifiche per garantire una maggiore trasparenza. Tuttavia, queste disposizioni necessitano di rinnovi periodici, impedendo la creazione di un quadro normativo stabile e definitivo.
La proroga del 2025 si inserisce in un contesto di crescente attenzione da parte dei consumatori, sempre più consapevoli dell’importanza della filiera produttiva e della qualità delle materie prime. L’etichetta alimentare diventa così uno strumento essenziale per orientare le scelte d’acquisto e per garantire un’informazione trasparente e accessibile.

I prodotti coinvolti nella proroga
L’obbligo di indicare l’origine della materia prima riguarda alcuni alimenti specifici, tra cui:
- Riso: l’etichetta deve riportare il paese di coltivazione, lavorazione e confezionamento del prodotto.
- Pasta di grano duro: è necessario specificare la provenienza del grano utilizzato per la sua produzione, un elemento fondamentale per garantire la qualità del prodotto finale.
- Derivati del pomodoro: per sughi e salse che contengono almeno il 50% di pomodoro sul peso totale, è obbligatoria l’indicazione del paese di coltivazione e trasformazione.
- Latte e derivati lattiero-caseari: il consumatore deve essere informato sulla provenienza del latte impiegato nella produzione di latte fresco, yogurt, burro e formaggi.
- Carni suine trasformate: per prodotti come salumi, insaccati e carni macinate è obbligatorio riportare l’origine degli animali, il luogo di allevamento e di macellazione.
L’importanza di questa misura non si limita alla sola tutela del consumatore. La tracciabilità dell’origine delle materie prime rappresenta un valore aggiunto per l’intero comparto agroalimentare, offrendo una garanzia di qualità e di sicurezza alimentare. Inoltre, consente di contrastare fenomeni di contraffazione e di concorrenza sleale, proteggendo le eccellenze italiane e promuovendo il Made in Italy.