L’olio extravergine di oliva è collegato alla giovinezza mentale
4 Luglio 2021 - di Claudia Montanari
E’ possibile provare a studiare una formula per stimolare il cervello a rimanere giovane più a lungo possibile? A quanto pare sì e la chiave starebbe tutta nell’olio extravergine di oliva. Ad assecondare questa sfida è una ricerca del Cnr, selezionata da Fondazione Umberto Veronesi e finanziata dall’azienda olearia Monini. Questa ricerca ha lo scopo di indagare la capacità dell’olio extravergine di oliva di rallentare proprio l’invecchiamento cognitivo. Lo studio, completamente italiano, è accreditato come l’unico al mondo a focalizzarsi sull’effetto dell’idrossitirosolo sulle cellule staminali neuronali e si trova attualmente in fase di test.
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Idrossitirosolo dell’olio extravergine di oliva, la sostanza chiave
Gli esperti spiegano: “L’idrossitirosolo è fenolo dalle spiccate proprietà antiossidanti. E’ presente nell’olio extravergine di oliva assieme ad altre sostanze polifenoliche come l’oleocantale e ad altri elementi positivi per la salute come l’acido oleico, i grassi polinsaturi essenziali, la vitamina A e la vitamina E.
La ricerca è portata avanti da Giorgio D’Andrea, ricercatore dell’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Roma “adottato” da Monini attraverso Fondazione Umberto Veronesi essendo tra i vincitori dei Grant 2021.
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La studio, che vede impegnate anche l’Università della Tuscia e la Lumsa di Roma, è considerata “quanto mai strategica” in un Paese che continua a invecchiare con quasi un quarto della popolazione sopra i 65 anni.
“Gli antichi greci – commenta Giorgio D’Andrea- erano ben consapevoli delle molteplici proprietà benefiche dell’olio di oliva. Oggi il nostro compito è dimostrare queste ipotesi, studiando i meccanismi coinvolti. Per poter così confermare con maggiore certezza che non solo la dieta mediterranea, nel suo complesso, è protettiva contro le malattie legate all’invecchiamento. Ma in particolare l’olio extravergine di oliva di per sé può svolgere un’azione attiva di tipo preventivo e “nutraceutico”.