Quanto alcol si può bere in sicurezza: la risposta forse non ti piacerà
3 Ottobre 2022 - di Claudia Montanari
Quanto alcol si può bere in sicurezza, e qual è la quantità che non danneggia la nostra salute? La domanda è molto dibattuta nella comunità scientifica. Ora l’OMS ha dichiarato l’obiettivo di voler ridurre il consumo pro capite di alcol, poiché nessun consumo è privo di rischi per la nostra salute.
Nello specifico, L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di mettere a punto un nuovo piano d’azione volto a ridurre il consumo pro capite di alcol tra la popolazione almeno del 10% entro il 2025. Questo perché, come dimostrato da numerosi studi recenti, non si può definire un consumo “non nocivo” di alcol.
Parlare di “consumo nocivo di alcol significa che c’è anche un consumo non nocivo”, ma “non esiste livello sicuro di consumo, dobbiamo dire che anche la prima goccia aumenta i rischi” per la salute.
Così il direttore dell’Oms Europa Hans Kluge in video-conferenza da Gastein, dove partecipa allo European Health Forum.
Come pensa di agire l’OMS
Il piano di azione prevede diverse misure, dall’aumento della tassazione sugli alcolici fino ad una vera e propria diminuzione della disponibilità di bevande alcoliche in commercio.
Rispondendo a una domanda di ANSA sull’etichettatura degli alcolici Kluge ha risposto “sono pragmatico, procediamo passo dopo passo, Prima il no alcol alla guida, poi quello sotto i 18 anni, poi le donne incinte e così via, fino a realizzare una società in cui la le persone hanno gli strumenti per rimanere in salute”.
Kluge interverrà a Gastein parlando della “perma-crisi”, lo stato di emergenza permanente legato a “cambiamenti climatici, guerra e malattie infettive”, dal Covid al vaiolo, fino alla ricomparsa della poliomelite. A queste emergenze, ha indicato Kluge, si aggiungono “le malattie non trasmissibili, di cui i principali responsabili sono inquinamento atmosferico, tabacco e ipertensione dovuta anche al consumo di alcol”. Dalle autorità “serve una doppia risposta, dobbiamo rafforzare i servizi sanitari essenziali, mentre aumentiamo la preparazione alle crisi sanitarie”.
QUI puoi leggere il comunicato ufficiale e completo dell’OMS.