Ritorno a scuola: l’acqua aiuta a ritrovare la giusta concentrazione
16 Settembre 2021 - di Silvia_Di_Pasquale
Dopo un anno e mezzo di DAD è giunto il momento di riprendere la scuola in presenza per bambini e ragazzi.
Anche se ancora sono molte le incertezze e le procedure da seguire, quest’anno potrebbe essere finalmente all’insegna di una maggiore normalità. Mai come questo settembre è importante iniziare con il piede giusto.
Alla difficoltà di sempre di riprendere ritmi e attività che dureranno tutto l’inverno si aggiungono i dubbi e le paure per la situazione contingente.
Pensiamo a tutto quello che può aiutare i ragazzi a trovare velocemente un nuovo equilibrio. Per raggiungerlo c’è anche una corretta idratazione.
Perché idratarsi è importante per i più giovani.
Soprattutto nei ragazzi, la percentuale di acqua nel corpo è maggiore e ha un impatto più diretto su tutte le funzioni del corpo.
Per questo, come evidenziano diversi studi, non bere sufficientemente acqua durante il giorno può incidere negativamente non solo sulle performance fisiche, ma anche e soprattutto su quelle cognitive.
“Una moderata disidratazione, – spiega il Professor Solimene dell’Università degli Studi di Milano ed esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino – con una perdita di circa il 2% del peso corporeo, può portare a sintomi come mal di testa e stanchezza”.
A questi “si possono associare riduzione della concentrazione, dell’attenzione, della memoria a breve termine e di esecuzione anche di compiti semplici mentre un calo di acqua del 5% del nostro peso può avere effetti negativi anche sulle performance fisiche”.
Quanta acqua assumere al giorno.
Un recente studio svolto in 13 Paesi ha rivelato che il 61% dei bambini e il 75% degli adolescenti non bevono a sufficienza (ma assumono liquidi prevalentemente dagli alimenti) rispetto alle raccomandazioni per l’assunzione giornaliera di acqua (1.700 mL/giorno per i ragazzi dai 9 ai 13 anni e 1.520 mL/giorno per le ragazze dai 9 ai 13 anni) fornite dall’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare).
L’EFSA raccomanda un’assunzione totale di acqua (TWI) al giorno più elevata per i ragazzi che per le ragazze dai 9 ai 13 anni: 44 mL/kg contro 39 mL/kg, rispettivamente.
Controllare la quantità di liquidi assunti nell’orario scolastico è un’arma efficace contro i danni causati dalla disidratazione e porta gli studenti ad avere un aiuto in più per raggiungere una concentrazione ottimale.
“I più giovani vanno educati sull’importanza di una corretta e regolare idratazione, da integrare ad una sana alimentazione ed una buona dose di attività fisica, tutti elementi fondamentali per un corretto sviluppo fisico e cognitivo”, aggiunge il Professor Solimene.
L’educazione all’idratazione nei più giovani e l’incoraggiamento di sane abitudini di consumo sin dalla più giovane età sono quindi essenziali per sostenere un adeguato apporto di liquidi e un’idratazione ottimale.
Almeno due o più bicchieri d’acqua a pasto e una sana alimentazione possono dare un contributo importante alle varie funzioni cognitive.
Questo vale soprattutto durante i momenti di affaticamento, ricordando anche che quando si beve acqua si assumono importanti minerali quali ferro, magnesio e calcio essenziali per il benessere psico fisico e per la crescita dei più giovani. Foto di StockSnap da Pixabay.