Single o in coppia? Come si dorme meglio secondo uno studio americano
15 Giugno 2022 - di Silvia_Di_Pasquale
Single o in coppia: come si dorme meglio? Secondo uno studio americano pubblicato sulla rivista Sleep, il sonno è migliore se si ha accanto il partner. In quest’ultimo caso si sperimenta un’insonnia meno grave, minore affaticamento e più tempo per riposare. Si è più soddisfatti delle proprie vite e relazioni, oltre ad andare incontro a meno ansia, depressione e stress in generale. Questo non vale quando accanto alla persona intervistata dorme un bambino, che rende invece il sonno più problematico. Per lo studio, i ricercatori hanno utilizzato i dati di 1.007 adulti in età lavorativa della Pennsylvania. Dalla ricerca è emerso che le persone che dormono con un partner adulto si addormentano più velocemente, riposano più a lungo e hanno meno rischi di apnea notturna.
Michael Grandner, direttore del programma di ricerca sul sonno e la salute presso l’Università dell’Arizona a Tucson e autore senior dello studio, ritiene che il senso di sicurezza e la socializzazione siano alla base della qualità migliore del sonno. Nel corso della storia gli umani tendevano a dormire in gruppi attorno al fuoco a scopi protettivi. Non stupisce perciò che ci si senta più sicuri con una persona accanto.
“Potrebbe esserci qualche vantaggio evolutivo di cui gli umani hanno beneficiato per la maggior parte della nostra esistenza – ha spiegato Grandner – ma in realtà non ne approfittiamo più perché non stiamo tutti accampandoci attorno al fuoco, per vedere se un predatore vagherà nel nostro campo, ma forse quel macchinario è ancora lì e c’è una spinta a non essere soli quando siamo vulnerabili e dormiamo”, ha specificato.
Già un precedente studio tedesco pubblicato su sulla rivista Frontiers in Psychiatry aveva analizzato gli effetti del sonno in solitudine e di quello in coppia, valutando movimenti, durata e profondità delle varie fasi del riposo. Dormire con il partner era risultato positivo per la qualità del sonno, con benefici per la memoria e la capacità di problem-solving. Foto di Priscilla Rosas da Pixabay.