Stile di vita e dieta vegana: 6 falsi miti e fake news
5 Novembre 2021 - di Claudia Montanari
Tanti sono i vantaggi ambientali e i benefici che il nostro pianeta può trarre da una dieta vegana o comunque a prevalenza vegetale. Come un maggiore risparmio di acqua, la riduzione di emissioni di gas serra e il minor utilizzo di terre fertili. Il 43% delle terre emerse (calcolate escludendo già ghiacciai e deserti) sono utilizzate per l’agricoltura intensiva e l’83% di queste servono per coltivare vegetali che diventeranno mangime.
Babaco Market, il delivery 100% made in Italy di frutta e verdura fuori dall’ordinario (ossia non conformi con gli standard estetici stabiliti dalla distribuzione) che combatte lo spreco che si origina dal campo al mercato, si è avvalso della consulenza della dottoressa Goggi per aumentare la consapevolezza sui benefici dell’alimentazione plant based e sfatare alcuni dei più diffusi e popolari falsi miti sulla dieta vegana.
Falsi miti e fake news sullo stile di vita e la dieta vegana
1. I vegani hanno delle carenze proteiche
“Spesso si pensa che l’alimentazione vegana non fornisca un apporto proteico sufficiente all’organismo. Ma in realtà tutti gli aminoacidi, anche quelli essenziali, provengono dal mondo vegetale. Ciò che è importante da un punto di vista nutrizionale non è la percentuale di amminoacidi essenziali nel singolo alimento vegetale, ma quelli contenuti in totale nella dieta giornaliera. E con un’alimentazione vegetale si riesce a superare la quantità di proteine consigliata”.
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2. Se segui una dieta vegana devi assumere tanti integratori alimentari
“L’aspetto dell’integrazione suscita spesso diffidenza nei confronti dell’alimentazione vegana. Tuttavia, l’unico integratore che chi segue la dieta vegana deve assumere rispetto a un non-vegano è la vitamina B12. Ovvero una vitamina di produzione batterica che si trova sia nel terreno sia nello stomaco di alcuni ruminanti. Vitamina di cui necessitano anche i vegetariani, i flextiariani (i vegetariani flessibili, ovvero che consumano carne con delle limitazioni e a frequenza sporadica) e talvolta anche chi consuma carne regolarmente, per motivi di mancato assorbimento o insufficiente apporto”.
3. Il ferro animale viene assorbito meglio dal nostro organismo
“Non è del tutto falso. Il ferro animale si assorbe in percentuale leggermente maggiore, ma senza possibilità di inibirne l’entrata quando invece se ne ha già in eccesso nei depositi. E un eccesso di ferro è pro-infiammatorio. L’assorbimento del ferro vegetale avviene in modo da mantenerne uno stato nutrizionale più che sufficiente in chi segue una dieta vegetale, senza pericolo di eccedere”.
4. Senza latticini non si assume abbastanza calcio
“Le mucche non producono il calcio, ma riversano nel loro latte quello presente nei vegetali che mangiano. Il calcio infatti è un minerale del suolo, che si concentra in alcuni vegetali in particolare. Consumando quindi verdure verdi in foglia, soia e derivati, crucifere, sesamo e mandorle, si è già a buon punto. Quasi tutte le bevande e gli yogurt vegetali presenti in commercio, inoltre, ne sono addizionati, rendendo il raggiungimento del fabbisogno di questo nutriente ancora più facile”.
5. L’eccesso di carboidrati fa ingrassare
“Una dieta vegana ha una densità calorica bassissima, il che, unito al suo elevato potere saziante, la rende uno stile alimentare vantaggioso per chi desidera mantenere il peso oppure deve intraprendere un percorso volto al calo ponderale. Con più carboidrati, si è solo più felici.”
6. La dieta vegana è costosa e prevede troppi alimenti esotici
“A parità di frutta, verdure, cereali e frutta secca o semi oleosi che dovrebbero essere presenti anche in una dieta onnivora, la dieta vegana differisce per la fonte proteica utilizzata: i legumi costano molto meno della carne. Inoltre, gli alimenti che vengono da altri Paesi non sono affatto necessari per raggiungere l’adeguatezza nutrizionale della propria alimentazione vegana – lo si può fare anche a km0, preferendo l’olio di oliva all’avocado, il riso alla quinoa e le mandorle siciliane agli anacardi, per esempio”.