Vitamina D, rivediamo le verità e i falsi miti su questo nutriente
9 Aprile 2021 - di Claudia Montanari
Negli ultimi tempi si è parlato e si parla molto della vitamina D, uno dei nutrienti più importanti per il corretto funzionamento del nostro corpo. Ma forse hai ancora dubbi su come puoi assumerla, come si sintetizza, quali sono le sue funzioni, se sono necessari integratori, perché tante persone ne sono carenti. Vediamo allora alcune delle verità e delle bugie più note.
La vitamina D, chiamata anche calciferolo, è più un ormone che una vitamina. È una vitamina liposolubile come quella A, E e K. Fino all’88% della popolazione risulta carente di vitamina D.
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Una vitamina fondamentale
La verità è che è fondamentale avere livelli appropriati di questa vitamina. Possiamo assicurarcene un buon livello con una responsabile esposizione al sole e inserendo nella nostra dieta determinati alimenti. A volte, se necessario e se consigliato dal medico, possiamo aggiungere anche degli integratori.
Le raccomandazioni sanitarie in base alla fascia di età vanno da 400 unità internazionali a 800 unità internazionali al giorno. Ma non tutto quello che mangiamo viene assorbito allo stesso modo, quindi è importante garantire un consumo giornaliero superiore a queste assunzioni consigliate. È interessante combinare la vitamina D con la vitamina K. Si può dire che la vitamina K sia “l’autobus” della vitamina D ed è cruciale per la salute del cuore e delle ossa.
Influisce anche sul peso
E’ vero. Sembra che la questa vitamina influenzi anche il peso, nello specifico la percentuale di grasso corporeo. In uno studio condotto presso la Leiden Medical Center University nei Paesi Bassi, hanno esaminato i dati di migliaia di uomini e donne di età compresa tra 45 e 65 anni. Soprattutto, hanno preso in considerazione il grasso totale e in particolare il grasso sottocutaneo addominale, il grasso viscerale (tessuto adiposo attorno agli organi) e grasso epatico. Hanno anche considerato variabili quali alcol ingerito, fumo, etnia, malattie croniche e attività fisica. I risultati sono stati che le donne con più grasso addominale presentavano anche bassi livelli di vitamina D.
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Si assume soprattutto con il cibo
La verità è che non possiamo affermarlo. Tra l’80% e il 90% della vitamina D è generata dall’esposizione al sole e solo il 10-20% proviene dal cibo ingerito. L’esposizione alla luce solare non è sufficiente per sintetizzarla in alcuni gruppi di popolazione. Per esempio anche in Italia, che è un paese soleggiato, vi è carenza di vitamina D anche nelle persone che vivono in zone vicino al mare. Questo conferma ancora una volta la teoria secondo cui l’esposizione alla luce solare non è sufficiente. Che non sia sufficiente non significa che non sia necessario, la luce solare porta molti altri benefici, come la sincronizzazione dei bioritmi.
Le sue fonti di cibo più rilevanti sono il pesce azzurro
Sì, ma non solo. Tra le fonti più rilevanti di vitamina D troviamo questi pesci, come lo sgombro, le sarde, le acciughe o il salmone. Dipende dal pesce, ma approssimativamente circa 200 e 320 milligrammi per 100 grammi di cibo. Ma possiamo trovarla anche nelle uova, soprattutto nel tuorlo. Negli ultimi anni le uova sono state rivalutate. Diversi studi dimostrano che questo alimento, se assunto con moderazione, non fa aumentare il colesterolo. Altre fonti di questa vitamina sono alcuni formaggi e frutti di mare.
La vitamina D può essere pericolosa
Non è pericolosa, a meno che non si consumino più di 60.000 unità internazionali di fila (cosa improbabile con il cibo e l’integrazione, dovrebbe trattarsi un atto forzato, cioè una intossicazione volontaria. Se non si supera la dose è impossibile che questa vitamina possa fare male. Inoltre, l’uso di integratori dovrebbero sempre essere consigliato dal proprio medico. È stato dimostrato che l’assunzione di 60.000 unità internazionali al giorno di vitamina D per diversi mesi causa tossicità, ma queste dosi sono davvero troppo alte. In sostanza, non ci sarà mai una tossicità da questa vitamina se prendi un integratore come indicato nel foglietto illustrativo.
È vitale per il corretto funzionamento del corpo
Senza dubbio possiamo affermare che è una vitamina fondamentale per il buon funzionamento del nostro corpo. Ha molte funzioni, la più studiata è la sua partecipazione alla salute delle ossa. Ma è anche coinvolta nell’umore, nella funzione cognitiva, nella funzione immunitaria, nella salute ormonale, nella salute cardiovascolare. I recettori per la vitamina D si trovano in tutte le cellule del corpo, ciò ne indica la sua importanza.
Se usiamo troppa protezione solare, non assimiliamo la vitamina D
È vero, diversi studi dimostrano che i filtri solari bloccano la sintesi della vitamina D. Quindi gli esperti consigliano di esporsi al sole per 20 minuti in ore non centrali in zone come l’interno delle gambe e delle braccia. Se sei preoccupato per il melasma facciale, sappi che come spiegano gli esperti non c’è quasi nessuna sintesi di vitamina D sul viso, quindi puoi applicare la crema solare sul viso senza problemi, poiché assorbirai questa vitamina da braccia e gambe.
Il dolore osseo ti avverte di una mancanza di vitamina D.
Per conoscere il nostro livello di vitamina D è necessario effettuare un esame del sangue. Ma ci sono segnali che avvertono di una possibile mancanza di questo nutriente. Il dolore osseo è uno di questi. Ma c’è di più.
– Stanchezza
– Debolezza muscolare
– Dolore osseo, soprattutto alle estremità e alla parte bassa della schiena
-Perdita di densità ossea
-La perdita di capelli
-Infezioni molto frequenti.
Bassi livelli di vitamina D sono collegati a malattie infiammatorie intestinali, ipertensione, malattie cardiovascolari, malattie autoimmuni, come la sclerosi multipla e anche il cancro, secondo uno studio del 2004 pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Clinical Nutritional.