Albano Carrisi, dopo il malore l’incontro speciale: FOTO
15 Dicembre 2016 - di Claudia Montanari
ROMA – Albano Carrisi, dopo il malore l’incontro speciale: FOTO. Albano Carrisi è forte come un leone: se ciò non fosse ancora chiaro a tutti, lo ha dimostrato anche oggi. A pochissimi giorni dal delicato intervento a cui è stato sottoposto dopo 2 infarti che lo hanno colpito il 9 dicembre scorso, Albano era già a Roma, in splendida forma, per un incontro davvero speciale. Il cantante di Cellino San Marco ha infatti partecipato all’udienza con Papa Francesco, che ha incontrato in Aula Paolo VI circa 20mila persone della comunità dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù.
Il Papa si è trattenuto soprattutto con alcuni bambini in cura presso l’ospedale, salutandoli con delle carezze, provenienti oltre che dall’Italia dai Paesi dei cinque continenti, tra cui Venezuela, Pakistan, Nepal Russia, Libano, Albania, Ungheria, Serbia, Congo, Nigeria. Presenti anche 15 bambini della Repubblica Centrafricana, guidati dal neo cardinale Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui. All’udienza era presente anche il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin. Papa Francesco ha salutato anche i clown che hanno animato l’attesa del suo arrivo, in mezzo ai bimbi.
Papa Francesco ha avuto modo di abbracciare anche Albano Carrisi che solo pochi giorni fa è stato vittima di 2 brutti infarti. Fortunatamente ora il cantante sta bene e ha voluto omaggiare il Papa presentandosi all’udienza al Bambino Gesù. Durante l’incontro, Papa Francesco ha ricordato anche il duro lavoro degli infermieri:
“Voi avete il fiuto della malattia. Non sparlo contro i medici, sono bravi, ma le infermiere e gli infermieri, per la loro vicinanza col malato, hanno una qualità speciale per accompagnare e anche per guarire. Ringrazio tanto le infermiere e gli infermieri per quello che fanno: grazie tante!”. Sono gli infermieri, ha spiegato Francesco, “che sono vicini alle sofferenze, che capiscono le sofferenze che sanno come gestire e come accompagnare con tenerezza: proprio per la loro vicinanza all’ammalato, gli infermieri sono quelli che capiscono meglio il percorso della malattia”. A riprova di ciò, il Papa ha raccontato “un’esperienza personale”: “A 21 anni ho avuto una polmonite gravissima, non si sapeva cosa fosse, pensavano un’influenza ma c’era tanta febbre. Così mi hanno portato in ospedale e mi hanno tolto tanto liquido dai polmoni. Il dottore ha detto, non mi ricordo bene la cifra: un milione di pennicillina e 500mila di streptomicina, allora c’erano quelle cose, e se n’è andato. E la suora ha detto all’altra infermiera: tre milioni e un milione, perché aveva il fiuto della situazione”.