Amal Alamuddin, lezione di stile. Ecco come umilia…VIDEO
29 Aprile 2016 - di Silvia_Di_Pasquale
Amal Alamuddin dice la sua sulle prossime elezioni americane. La moglie di George Clooney e avvocatessa per i diritti umani si è nuovamente scagliata contro il repubblicano Donald Trump. Al centro della sua polemica commenti islamofobici che il politico si è lasciato andare durante la campagna elettorale. Nel corso di un’intervista con la BBC Amal Clooney attacca con forza le affermazioni più oltraggiose di Trump, del quale – per scelta – si rifiuta di pronunciare il nome.
Per Amal Clooney, Donald Trump ha dei punti di vista estremi. L’avvocatessa si sofferma sulle frasi da lui pronunciate quando parla di voler costruire muri alle frontiere per escludere i messicani oppure quando incolta i musulmani, etichettandoli tutti come jihadisti: “Quando dice loro davanti ai media, la gente dovrebbe rispondere vuoi dire che un miliardo e mezzo di persone in tutto il mondo rientra in questa descrizione?”. Ricordiamo che Amal Alamuddin ha entrambi i genitori di fede musulmana.
Ci sono poi le frasi misogine nei confronti delle donne: “Trump sta raggiungendo un livello molto alto di punteggi negativi. Non credo che otterrà molti voti dalle donne”. D’altra parte la signora Clooney, così come suo marito, sono dei sostenitori della rivale di Trump, Hillary Clinton:
“Se alla fine Trump verrà battuto dalla prima presidente donna degli Stati Uniti, allora l’elettorato gli avrà inviato un messaggio molto positivo su come la pensano gli americani su questi argomenti: non credo che quelli trasmessi dal candidato repubblicano siano i valori degli Stati Uniti”.
Amal Alamuddin, 38 anni, è nata il 3 febbraio 1978 a Beirut, in Libano. All’inizio degli anni 80, con l’intensificarsi della guerra civile libanese, la sua famiglia ha lasciato il Paese alla volta del Regno Unito. Si sono stabiliti a nord ovest di Londra. Lei ha studiato Giurisprudenza al St. Hugh’s College, di Oxford ed è diventata una barrister di successo, tanto che nel corso della sua vita si è occupata della difesa di personaggi noti quali Julian Assange, Yulia Timoshenko, Abdullah Senussi, alto funzionario della Libia di Gheddafi.
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