Charlotte Casiraghi, Miriam Leone, Valeria Golino in Gucci FOTO
16 Maggio 2016 - di Silvia_Di_Pasquale
Charlotte Casiraghi, Miriam Leone, Valeria Golino in Gucci. Tre donne bellissime che hanno scelto outfit firmati dalla casa di moda italiana. Charlotte è un’habituée Gucci, essendo stata testimonial del brand in passato. Nelle occasioni più importanti si affida proprio al brand per essere sempre impeccabili. Anche la “iena” Miriam è solita sfoggiare modelli Gucci tanto in tv, quando sul red carpet, come ha fatto al 69esimo festival di Cannes. Si parla anche di un episodio avvenuto nel corso di una sfilata Gucci in cui la monegasca non avrebbe particolarmente gradito la presenza di Miriam Leone, che al suo ingresso avrebbe catturato tutta l’attenzione dei presenti, oscurando Charlotte Casiraghi. Ma, si tratta solo di rumors. Quanto a Valeria Golino, lei a Cannes è arrivata da protagonista: fa infatti parte della giuria insieme il regista francese Arnaud Desplechin, l’attrice statunitense Kirsten Dunst, l’attore danese Mads Mikkelsen, il regista ungherese László Nemes, l’attrice francese Vanessa Paradis, il produttore iraniano Katayoon Shahabi, l’attore canadese Donald Sutherland.
Alcune settimane fa, Gucci è stata protagonista di una polemica in Gran Bretagna. L’autorità di controllo britannica sulla pubblicità ha bollato come “irresponsabile” il comportamento della casa di moda italiana per un video girato da Glen Luchford in una villa fiorentina, diffuso nel Regno Unito nel dicembre 2015 in cui due modelle apparivano troppo magre: quasi fossero anoressiche, secondo l’accusa. La pubblicità in questione era apparsa sul sito del Times circa quattro mesi fa e non erano mancate polemiche. Per l’Advertising Standards Authority (Asa) le modelle sarebbero state mostrate “magre in modo malsano”; inoltre i loro volti avrebbero un’espressione “emaciata”: anche per via del make up. Una delle top in questione è l’americana Avery Blanchard, che ha solo 16 anni, pur avendo già lavorato per Christopher Kane, Prada, Fendi, Jil Sander, Coach e Tommy Hilfiger.
Da parte sua la casa di moda Gucci si e’ difesa specificando che nella pubblicità le modelle danzavano in uno scenario destinato a un pubblico “adulto e sofisticato“, rifiutando inoltre ogni richiamo all’anoressia nelle fattezze delle due ragazze, definite semmai“magre e toniche”. L’Asa però la pensa diversamente. E non si esclude che per la casa italiana ora potrebbero esserci conseguenze.
“Gucci presta la massima attenzione alle modalità di selezione delle modelle e a come vengono raffigurate nelle nostre campagne pubblicitarie. Prendiamo atto, pur non condividendola, della sentenza dell’ Asa (Uk Advertising Standards Authority) che è un’istituzione indipendente, in riferimento ad una modella apparsa in un’immagine della nostra campagna Cruise 2016. La programmazione di tale campagna, come previsto da pianificazione originaria, è terminata a dicembre 2015”, ha commentato la maison.