Cher, gli attentati di Instanbul e quel tweet che fa discutere
30 Giugno 2016 - di luiss_edalto
ROMA – Si è dovuta scusare, alla fine, dopo che il suo tweet era stato bersagliato dalle critiche. Cher, dopo gli attentati di Istanbul, ha pensato bene di esprimere il suo cordoglio con un tweet accompagnato da emoji-bomba. Un disegno che pochi hanno apprezzato. “Cresci!”, “che insensibile”, sono stati alcuni commenti. La star alla fine si è scusata scrivendo che non aveva intenzione di offendere nessuno.
La cantante avrebbe gravi problemi di salute. Secondo alcuni siti sarebbe anzi in pericolo di vita: è quanto scrive il sito di gossip americano RadarOnline, a cui una fonte, amica della cantante, ha detto: “Lei sa che il suo tempo è limitato”. La cantante, che ha da poco compiuto 70 anni, nelle ultime settimane ha iniziato un percorso per sistemare i conti con il passato, in particolare per quanto riguarda alcune contese con familiari.
Ha comprato delle case ai figli, ha fatto degli importanti regali alla sorella e ha portato la madre a vivere a casa sua. Secondo quanto scrive RadarOnline, la popstar e attrice sarebbe stata colpita ora da un virus che, partito dai reni, si è diffuso in tutto il corpo. Proprio questa sarebbe la causa per la quale è stata costretta ad annullare anche il suo tour “Dressed to kill”. Come ricorda l‘Huffington Post, Cher è malata da tempo. Ha combattuto gli effetti devastanti del virus di Epstein-Barrfin dagli anni Ottanta. Una sindrome di cui soffre da parecchi anni e che nel dicembre del 2014 aveva fatto pensare al peggio. L’allarme allora era stato lanciato dal tabloid Globe, secondo il quale alla cantante californiana sarebbero rimasti solo tre mesi di vita se non si fosse sottoposta a un trapianto. Al momento Cher non ha voluto lasciare dichiarazioni. Ieri ha postato una foto su Instagram in cui abbraccia la candidata democratica alla casa Bianca Hillary Clinton, per la quale ha speso parole di stima e di affetto. “So che Hillary si batte per l’uguaglianza di tutte le persone e noi non siamo giusti se non siamo tutti uguali”, ha detto.