Conchita Wurst a Milano FOTO: “Putin a Expo? Mi piacerebbe incontrarlo”
9 Giugno 2015 - di lbriotti
MILANO – Un album di debutto e un libro che racconta la sua vicenda privata, dall’infanzia fino al successo, per Conchita Wurst, che lo scorso anno ha vinto l’Eurovision Song Contest. Il primo lavoro da studio discografico firmato dalla voce austriaca s’intitola ‘Conchita’ e la sua pubblicazione è stata anticipata di qualche giorno da quella del volume ‘Io Conchita, la mia storia’, con il quale Tom Neuwirth, questo il vero nome della cantante, parla della sua infanzia e della vita privata. “Ho lavorato per anni per fare la cantante – ha detto Conchita Wurst che oggi ha incontrato la stampa nella Sala reale della Stazione Centrale di Milano – perché il mio obiettivo è fare qualcosa che mi renda felice. Volevo anche essere famosa perché è divertente ma conduco anche una vita normale andando a fare la spesa. Senza ciglia finte e parrucca non mi riconoscereste”.
L’album è composto da un totale di dodici canzoni, da ‘You are unstoppable’ fino a ‘The other side of me’, che, a detta della cantante, rispecchiano gran parte dei suoi gusti musicali. “Ho cominciato a cantare grazie a Shirley Bassey e alla sua ‘Goldfinger’ – ha detto la Wurst – contenuta in una compilation che aveva mia mamma. Oggi il mio sogno da cantante è quello di vincere un Grammy”. Quelli che sono seguiti alla sua vittoria sul palco dell’esibizione a Copenaghen lo scorso anno, per Conchita sono stati dodici mesi intensi con diverse performance dal vivo, tra le quali quella al Crazy Horse è quella all’ONU alla presenza di Ban Ki-Moon, che però non hanno fatto dimenticare alla cantante le critiche che le sono arrivate addosso in occasione della sua partecipazione all’Eurosong, in particolare quelle arrivate dalla Russia, anche da esponenti governativi. “Mi piacerebbe incontrare Putin – ha spiegato la Wurst – per capire certi suoi ragionamenti. Vorrei capire e magari cercare di fargli cambiare idea”. In questi mesi la cantante è impegnata con il calendario di un fitto tour promozionale.
“Non sono certo Madonna – ha detto lei – e non mi aspetto di vedere migliaia di persone davanti al palco. Però oggi sono quello che volevo essere e quello che conta per me è essere autentica in quello che faccio”. Il libro con il quale la cantante originaria di un paese della Stiria, è nato invece qualche tempo dopo la vittoria a Copenaghen. “La prima volta che mi è stato proposto ho rifiutato – ha raccontato la Wurst – perché sono troppo giovane per un libro di memorie. Poi ho pensato ad un libro che mi raccontasse anche con delle fotografie e riassumendo la mia vita al ghost writer ho fatto anche una sorta di psicanalisi”. Le foto LaPresse.