David Bowie, a Sarajevo enorme murales dedicato al cantante
30 Maggio 2016 - di Silvia_Di_Pasquale
A Sarajevo e’ stato inaugurato un enorme murales dedicato a David Bowie delle dimensioni di 13 metri per 10,5, ritenuto attualmente il più grande al mondo. Dipinto su un edificio del campus universitario della citta’, ex caserma Maresciallo Tito, è stato inaugurato ieri dall’incaricato d’affari dell’ambasciata britannica Matthew Lawson, alla presenza di circa 300 persone. L’iniziativa si deve a un gruppo di entusiasti e artisti di Sarajevo. Gli schizzi di Enis Cisic sono stati trasformati in murales dal pittore Zoran Herceg, che hanno voluto così rendere omaggio e ricordare l’impegno del musicista e attore britannico, deceduto lo scorso gennaio, durante la guerra in Bosnia (1992-95).
‘Belgrade to Bowie’ e’ invece il titolo di una mostra fotografica inaugurata in questi giorni a Belgrado e dedicata all’attivita’ e al genio musicale del cantante. Nelle sale della Cineteca jugoslava sono in visione foto in larga parte di Brian Rasic, noto fotografo (di origini belgradesi) di star della musica, che per oltre vent’anni ha seguito David Bowie come fotografo ufficiale sia di concerti e venti pubblici sia di tanti momenti della sua vita privata. Nell’ambito della mostra, che restera’ aperta al pubblico fino al 21 agosto, e’ prevista anche una retrospettiva di film interpretati da David Bowie e dei suoi innumerevoli concerti.
David Bowie è morto lo scorso gennaio 2016 a causa di letali complicazioni epatiche provocate da un tumore al fegato contro il quale combatteva in gran segreto da 18 mesi. Del suo ultimo album prima di morire, Blackstar, il produttore Tony Visconti ha detto:
“Ha sempre fatto quello che voleva. E voleva farlo a modo suo, e voleva farlo al meglio. La sua morte non è stata diversa dalla sua vita: un’opera d’arte. Ha fatto Blackstar per noi, è stato il suo regalo di addio. Sapevo da un anno che sarebbe andata così. Non ero preparato, però. È stato un uomo straordinario, pieno di amore e di vita. Sarà sempre con noi. Per ora, possiamo solo piangere”.