Emmanuelle Béart è pentita del “ritocchino” alle labbra
13 Marzo 2012 - di marina_cavallo
MILANO – Un’altra bellissima del grande schermo si dichiara pentita del “ritocchino: si tratta della francese Emmanuelle Béart che al quotidiano «Le Monde», ha raccontato: «Mi sono rifatta le labbra quando avevo 27 anni – ha ammesso l’attrice, oggi 48enne – perché non mi piacevano, ma ho combinato un vero pasticcio, non ho pensato a quelle che sarebbero state le possibili conseguenze e di come avrei potuto essere due decenni dopo. Infatti sottoporsi ad un intervento è una cosa seria, perché è qualcosa di non solo fisico ma che è legata più che altro ad una mancanza di fiducia in se stessi: se la mia bocca mi fosse piaciuta così com’era, non me la sarei mai rifatta.
Oggi posso dire di essere contraria alla chirurgia estetica però devo anche ammettere che invecchiare non è facile, soprattutto quando sei una donna e fai l’attrice, e personalmente non so come ci riuscirò. Per fortuna però che c’è il teatro: lì non importa il fisico che hai, ma quello che riesci a trasmettere al pubblico».
Comunque la Béart è in buona (o meglio cattiva) compagnia: molte altre celebrity si sono pentite di aver ceduto al ritocco del chirurgo: da Nicole Kidman («ho fatto una cavolata», ammise quando si accorse che per il troppo botulino non riusciva nemmeno ad aggrottare la fronte); Nina Moric («un errore di gioventù» la definizione da lei data alle labbra e ai seni rifatti); Courtney Love e anche Victoria Beckham, che si è fatta addirittura togliere le protesi esagerate dei tempi delle Spice Girls e ora su Vogue si professa «tutta naturale a parte le unghie». Quanto alle Italiane, l’ultima «pentita» è Anna Tatangelo (https://www.ladyblitz.it/gossip/anna-tatangelo-seno-incidente-bisturi-1443157/), che si aggiunge a Simona Ventura e Alba Parietti, giusto per citare le più famose. Decisamente in controtendenza va invece Kate Winslet che, insieme alle colleghe Emma Thompson e Rachel Weisz, ha fondato la «lega anti-ritocchi» per dire no al botox e «invecchiare dolcemente», senza doversi poi pentire.