Gianna Nannini si confessa: il grave incidente, la malattia, le umiliazioni
22 Agosto 2016 - di Silvia_Di_Pasquale
ROMA – Gianna Nannini, la rocker più famosa d’Italia, doveva diventare una pasticciera. Ma prima di raggiungere la fama, ha dovuto affrontare prove molto difficili nella vita e nella musica: incidenti, malattia e umiliazioni. Intervistata dal Fatto quotidiano, la cantautrice senese non nasconde nulla, a cominciare dal rapporto non facile con il padre. Il primo ricordo è un confronto molto franco, da bambina:
“Mi convocò per un discorso serio. Vieni che devo spiegarti qualcosa. Papà era gelosissimo e comprensibilmente preoccupato. Temeva facessi un po’ la troia e con un fidanzato a Camaiore, un altro a Pietrasanta e un altro qui, a Viareggio, un po’ troia in effetti ero. Aveva portato delle immaginette, dei disegnini:Guarda che se trombi, qualcosa poi succede. Era terrorizzato all’idea che rimanessi incinta e voleva avvertirmi in tempo. Io non ero a disagio e quel discorso in fondo mi piaceva”.
Da sempre sognava di fare la cantante, anche se a 7 anni la sbattono fuori dal coro perché stonata (“Mi sembrò un’ingiustizia perché già a quell’età mi sembrava di dar corpo al coro, di avere una grana, un timbro, una voce che si sollevava rispetto alle altre”). L’obiettivo è andare negli USA, ma l’artista vuole farcela con le forze e risorse:
“Così mi misi d’impegno a imparare un mestiere. Se fare i ricciarelli in azienda mi avrebbe portato fuori da lì, ero disposta al compromesso. Così ho iniziato, spaccando le uova nell’impasto. Anche 350 di seguito. Persi due dita mentre sperimentavo una nuova ricetta. Con lo choc e il dolore, la voce divenne più roca”.
Dopo quel drammatico incidente, Gianna si trasferisce a Milano, per trovare la sua strada nella musica italiana:
“I miei non la presero bene. Papà mi amava e soffrì. Per quasi due anni non ci parlammo. Sapevo che dovevo farcela da sola”. Poi ancora: “lottando contro tutti quelli che mi dicevano non vali niente e non ce la puoi fare. Mario Zanoletti, il direttore artistico della Fonit Cetra, si spinse addirittura a consigliarmi un’altra direzione: Cercati un lavoro, ma dimenticati di cantare”.
Il dolore più grande per Gianna Nannini? Le numerose critiche ricevute quando, a 54 anni, ha reso noto di aspettare una bambina, che poi chiamerà Penelope:
“In Italia, intorno alla mia gravidanza, l’aria è stata ostile. I religiosi si sono impegnati a rompere i coglioni e le critiche mi hanno fatto male perché mi è parso che ci fosse una totale mancanza di rispetto. Mi entravano in pancia, quelle critiche”.