Il dramma di Maria Scicolone: “Mia sorella Sophia ha comprato…”
1 Marzo 2016 - di Silvia_Di_Pasquale
Il dramma di Maria Scicolone: ospite a Domenica live, la sorella di Sophia Loren ha raccontato la sua vita difficile, dall’infanzia fino al matrimonio. Insieme a lei, la figlia, Alessandra Mussolini. “Sophia ed io abbiamo lo stesso padre e la stessa madre – ha detto la Scicolone – ma mio padre non mi ha voluta riconoscere. Questo mi ha condizionato molto nella vita. Mi vergognavo, anche per gli studi, perché non potevo firmare con il suo cognome”. Poi ancora:
“In quinta elementare, mia madre non voleva farmi fare neanche l’esame di ammissione perché altrimenti tutta Pozzuoli avrebbe saputo che non ero figlia di mio padre. A 38 anni, però, mi sono laureata in lettere”. Il cognome nel frattempo è arrivato. “Lo ha pagato zia Sophia – spiega la Mussolini – Nonno era venuto a chiedere dei soldi a mia mamma e zia ha detto: vuole i soldi? Va bene, ma mia sorella deve avere il mio cognome e i soldi glieli ha dati lei”.
Quella di Maria Scicolone è stata una vita difficile. Quest’ultima non rimprovera però nulla alla madre, nonostante le abbia chiesto, per molto tempo, di comportarsi come fosse “invisibile”, quando veniva il padre.
“Di giorno, mia mamma e Sophia andavano a Cinecittà per cercare lavoro e io ero piccola, stavo a casa da sola, facevo delle pallette di carta con il giornale e le lanciavo dalla finestra per salutare i passanti quando alzavano la testa”.
Per quel che riguarda il matrimonio di Maria Scicolone con Romano Mussolini, durato dal 1961 al 1972, Maria ha detto:
“Lui è arrivato in ritardo, è stato il momento più imbarazzante della mia vita. Non sapevo cosa fare. Avevo un vestito esagerato, non sapevo come andare via. E sudavo, sudavo… ero diventata brutta, il dolore mi ha reso brutta”.
“La nostra famiglia è una famiglia matriarcale – ha detto la figlia Alessandra Mussolini – doveva essere così, gli uomini erano latitanti. Il matrimonio è durato quattro anni. non mi ricordo papà a casa, mi è mancata questa figura. Io quando arrivava la pagella e c’era scritto firma del padre o di chi ne fa le veci, mi vergognavo perché firmava sempre mia madre. Noi donne siamo troppo forti”. (Fonte: Il Messaggero).