Con il Coronavirus anche gli influencer soffrono: calo di introiti e contratti
31 Marzo 2020 - di Claudia Montanari
ROMA – Con l’Italia in lockdown, la crisi non risparmia nemmeno il business delle influencer. Se infatti è vero che le interazioni volano, è anche vero che non si riesce a a tradurre engagement e visualizzazioni in contratti e introiti. Come reso noto da Business of Fashion, infatti, la crisi economica incombente sta inesorabilmente facendo tagliare i costi ai brand, i quali stanno depennando centinaia di collaborazioni con gli influencer che, fino a pochi giorni fa, sembravano essere imprescindibili per una buona comunicazione Social.
La testata inglese spiega: “Molti influencer non hanno alternative per rimpiazzare i guadagni che perderanno a causa della perdita dei contratti. Gli effetti possono diffondersi anche oltre, dato che molti influencer di successo sono supportati dai propri team. Persino i micro-influencer assumono scrittori, fotografi e stilisti freelance”.
E dire che, secondo uno studio di Pulse, con l’isolamento forzato le interazioni tra utenti e star dei Social volano. Secondo l’analisi, il 71% degli influencer italiani ha visto aumentare i messaggi diretti da parte della propria fan base, nonché visualizzazioni (57%) e le interazioni (53%). Tuttavia, a poco servono le interazioni se alla base non ci sono brand disposti a finanziare le campagne pubblicitarie degli influencer.
Non solo Social: anche il settore delle public relations sta soffrendo per il delicato momento di crisi internazionale. Basti pensare al problema della cancellazione di sfilate, eventi e piani di investimenti con le case editrici, che sta influenzando in negativo il lavoro dei PR in tutte le capitali della moda.
Secondo quanto riporta WWD, alcune agenzie stanno cercando di stringere i denti posticipando il lavoro a dopo l’emergenza data dal Coronavirus ma non tutte ce la fanno. La Pr Consulting per esempio, prestigiosa agenzia di PR, ha dovuto già attuare dei dolorosi tagli al proprio staff: “Siamo stati costretti a prendere la terribile decisione di allontanare 32 dipendenti alla fine della settimana per permettere alla compagnia di continuare a svolgere il proprio lavoro nelle circostanze attuali”, hanno spiegato Rougier e Picquet-Damesm di Pr Consulting.
Julietta Dexter, fondatrice e CEO dell’agenzia inglese con sedi a Londra e New York The Communications Store, sta cercando di mantenere intatto il suo team approvando il taglio degli stipendi di 22 membri senior. Mentre ad aprile è previsto un abbassamento salariale generale.