“Justin Bieber? Voglio baciarlo”, la diva mondiale spiazza tutti
5 Ottobre 2016 - di aavico
LOS ANGELES – “Justin Bieber? Voglio baciarlo“, la diva mondiale spiazza tutti. La popstar Britney Spears ha infatti rivelato di avere una cotta per Justin Bieber durante l’intervista rilasciata al talk show “Loose Women”. La principessa del pop ha confessato di averne una per la star di “What Do You Mean” tramite il celebre gioco “Snog, Marry or Avoid”. Chiamata a rispondere alla fatidica domanda: “Fra Justin Bieber, Simon Cowell e Madonna, chi baceresti? Chi sposeresti? E chi eviteresti?” Britney Spears ha dichiarato che sposerebbe Justin Bieber e che eviterebbe Madonna e Simon Cowell.
Intanto il cantante canadese, 22 anni, ha pubblicato un tweet in cui invita i suoi follower a vedere un video di ATTN, che parla dell’uso della marijuana a scopo terapeutico e della presunta opposizione della case farmaceutiche contro questo tipo di uso, che Justin sembrerebbe invece supportare. “E’ importante. Un amico mi ha mostrato questo. Ne parlerò di più. Abbiamo tutti bisogno di prestare attenzione”, scrive Justin Bieber sui social in riferimento al filmato. A questo punto come la prenderanno i suoi fan più conservatori? D’altra parte Justin Bieber non è la prima celebrity che mostra apertamente quelle che sono le sue idee politiche. Anzi, negli Usa sono molte quelle che lo fanno da Katy Perry a George Clooney.
Intanto da est a ovest degli Stati Uniti si decide sulla legalizzazione della marijuana. In particolare, il prossimo 8 novembre, oltre a scegliere il prossimo presidente degli Stati Uniti, milioni di americani in nove stati decideranno se dare l’ok alla marijuana per uso medico e ricreativo. Secondo quanto riferisce Abc News, il voto per numero di stati coinvolti è quasi un referendum sulla droga. Cinque stati, Arizona, California, Maine, Massachusetts e Nevada, decideranno se rendere legale l’erba per uso ricreativo, tre invece, Florida, Arkansas e nord Dakota decideranno per l’uso a scopo medico e uno, il Montana, deciderà se rendere meno restrittiva una già esistente legge sulla marijuana medica.