Kate Middleton, i genitori hanno venduto l’azienda di famiglia
19 Maggio 2023 - di Silvia_Di_Pasquale
Party Pieces, l’azienda specializzata in articoli per feste creata alla fine degli anni Ottanta dai genitori di Kate Middleton, è stata venduta. Ad acquistarla, James Sinclair, ceo di Partyman, società proprietaria di realtà legate al mondo dell’intrattenimento. L’azienda considera l’acquisizione un “business goal”, come ha fatto sapere via social.
La Party Pieces è stata creata dai genitori di Kate nel 1987, in occasione di un compleanno della sua primogenita, Kate. Non riuscendo a trovare dei piatti a tema clown, la madre della principessa ha iniziato a pensare di farli da sé. Tutto è partito dalle party bag, create per contenere dolci o piccoli pensieri per gli ospiti delle feste, per arrivare a forniture più complesse. Alla fine questa passione è diventata il business di famiglia, spesso preso di mira dai media per screditare, a torto, le origini della moglie di William.
Le parole di Kate sull’azienda di famiglia
“Party Pieces è letteralmente cresciuta insieme alla mia famiglia”, ha raccontato la madre di Kate, Carole Middleton solo un anno fa a Sheer Luxe, orgogliosa del suo business. A collaborare all’idea sono stati proprio i suoi tre figli. “Pippa ha scritto il nostro blog Party Times, James ha fatto le torte quando ha lasciato la scuola per la prima volta e Catherine ha sviluppato la categoria per il primo compleanno e per i bambini”.
All’inizio, niente è stato semplice quando hanno deciso di investire nel settore. “Io e mio marito eravamo giovani e un po’ inesperti ma molto entusiasti, quindi non ci siamo preoccupati troppo”, aveva aggiunto Carole, sottolineando come ogni difficoltà riuscisse a dar loro ancora più voglia di andare avanti. ”
Abbiamo fatto tutto da soli. Prendendo ordini, riempiendo scatole e talvolta effettuando le consegne, anche i bambini erano spesso lì dopo la scuola. Gli articoli per feste erano un’idea relativamente nuova allora, quindi abbiamo lavorato sodo per costruire la nostra base di clienti e ci siamo affidati principalmente a qualche lettera o telefonata per ricevere feedback”.