Loredana Lecciso, dopo Tiziana Cantone decisione drastica: “Mi hanno…”
27 Settembre 2016 - di Claudia Montanari
ROMA – Loredana Lecciso, dopo Tiziana Cantone decisione drastica: “Mi sono stufata…”. L’uso improprio del web può portare a conseguenze tragiche. A farne le spese, pochi giorni fa, Tiziana Cantone, la ragazza che ha deciso di togliersi la vita dopo che alcuni suoi video intimi che sarebbero dovuti rimanere privati sono invece finiti in rete. La tragica storia della povera ragazza che è stata vittima del web ha scosso l’opinione pubblica su un argomento piuttosto delicato: quello della violenza della rete e di come questa possa farti finire in un tritacarne mediatico a tal punto da farti desiderare di morire.
Dopo gli ultimi fatti di cronaca anche Loredana Lecciso ha deciso di agire, prendendo una decisione drastica. La compagna di Al Bano, infatti, ha aperto una class action contro l’ utilizzo illegittimo della sua immagine, accostata a scene grafiche. Infatti basta andare su Google e inserire il nome di Loredana Lecciso, accostarci la parola porn0 e vi appariranno immagini di donne sconosciute col volto della showgirl in scene esplicite.
La Lecciso, per difendere la sua reputazione e l’identità digitale violata, si è rivolta all’ avvocato Morenghi. Il legale ha già presentato un esposto alla procura di Milano.
“Premesso che non ho alcuna affinità lavorativa e personale con il sistema porn0 – si legge nell’ esposto riportato da Press Reader e Next Quotidiano che citano Libero Quotidiano – nonostante ciò, digitando all’ interno del motore di ricerca google.it, il mio nome Loredana Lecciso – porn0, appaiono indirizzi internet inenarrabili, in cui sono associata ad una filmologia (peraltro inesistente) grafica dove vengono descritte delle mie performance ses5uali con varie posizioni del mio corpo, assunte con personaggi del tutto a me sconosciuti. Nessuna di noi (sono coinvolte anche Lory Del Santo e Alba Parietti, ndr) ha pubblicato foto porn0, nessuna ne sapeva nulla. Adesso qualcuno dovrà pagare. Queste oscenità hanno leso ripetutamente la nostra reputazione”.