Lunetta Savino: chi è Paolo Bessegato, compagno dell’attrice
8 Ottobre 2015 - di aavico
ROMA – Lunetta Savino: chi è Paolo Bessegato, compagno dell’attrice. Lunetta è stata a lungo sposata con Franco Tavassi, dal quale ha divorziato nel 1994 e ha avuto nel 1988 un figlio, Antonio. Dal 2005 l’attrice (che vedremo da giovedì 8 ottobre su RaiUno con la serie “E’ arrivata la felicità”), ha un compagno, l’attore Paolo Bassegato. 58 anni lei, 64 anni lui, i due hanno anche fatto diversi spettacoli teatrali insieme.
Paolo Bessegato, attore cinematografico e teatrale, e doppiatore, ha cominciato a fare teatro all’età di sedici anni, recitando nel gruppo “Interazione” di Milano, che nel 1969 vinse il premio S.Fedele per la ricerca teatrale. Durante gli anni dell’università, si è diplomato alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Dopo le prime esperienze con Giorgio Strehler e Dario Fo, ha messo in scena un proprio testo (“Manuale di disoccupazione”) e realizzato spettacoli con testi dei poeti Andrea Zanzotto, Antonio Porta, Giancarlo Majorino.
Negli anni ’80 si è affermato come attore, lavorando con diversi registi. Tra le sue interpretazioni c’è “Tartufo” di Molière, prodotto dal Ctb Teatro Stabile di Brescia, regia di Mina Mezzadri, regista con cui ha poi continuato a collaborare. Altro incontro, e ancora al Ctb, è stato quello con Nanni Garella, per la cui regia ha recitato Jimmy Porter in “Ricorda con rabbia” di Osborne, nel 1985, e in altri successivi spettacoli.
Sono molti i personaggi del teatro sia classico che contemporaneo a cui ha dato vita: il Conte ne “La bottega del caffè” di Goldoni-Fassbinder, regia di Bruni-De Capitani, al Teatro dell’Elfo nel 1991; Admeto nell’ “Alcesti” di Euripide, accanto a Lucilla Morlacchi, regia di Walter Pagliaro; Corrado ne “La morte civile” di Paolo Giacometti, regia di Giuseppe Bertolucci, insieme a Sabina Guzzanti, David Riondino e Antonio Catania, con i quali nel 1993 aveva formato compagnia; Ulisse in “Ecuba” di Euripide, con Anna Proclemer, regia di Massimo Castri, per il Teatro di Roma nel 1994; Filippo in “Aria di famiglia” di Bacri e Jaoui, regia di Michele Placido, insieme ad Alessandro Haber e Rocco Papaleo, all’Arena del Sole di Bologna nel 1998; Cherea in “Caligola” di Camus, regia di Claudio Longhi, accanto a Franco Branciaroli, con la Compagnia degli Incamminati nel 2003; Pantalone ne “Il giuocatore” di Goldoni, accanto a Franca Valeri, regia di Giuseppe Patroni Griffi, prodotto dal Teatro Eliseo di Roma nel 2004; tutti i tre personaggi (en travesti e con rotazione dei ruoli ogni sera) di “Ritter, Dene, Voss” di Thomas Bernhard, regia di Renato Sarti, per il Teatro della Cooperativa di Milano nel 2005; il marito in “Casa di bambola” di Ibsen, regia di Leo Muscato, insieme a Lunetta Savino; l’uomo, in coppia conElisabetta Pozzi, in “Macelleria messicana” di Enrico Groppali, regia di Daniele Salvo, Ctb Teatro Stabile di Brescia nel 2013.
Paolo Bessegato si è anche dedicato alla regia, mettendo in scena testi di Roberto Mussapi (“Villon” nel 1990), Ottiero Ottieri (“L’infermiera di Pisa”, nel 2000 e “Il palazzo e il pazzo” nel 2003); Achille Platto (“Bibbiù” nel 1996, “Aqua trobia” nel 2002, “Sacra Familia” nel 2011) e Giuseppe Di Leva (“45 giri”, nel 2009, che ha ideato insieme all’autore, diretto e interpretato con Lunetta Savino. Nel 1998 ha curato la regia della prima esecuzione moderna dell’opera lirica “Ruy Blas” di Filippo Marchetti (1867), al teatro Pergolesi di Jesi.
In coppia con David Riondino ha realizzato per il teatro, con l’accompagnamento di varie bande musicali: “Il corsaro nero”, tratto dal romanzo di Salgari; “Poema autobiografico” di Giuseppe Garibaldi; “Francesca da Rimini” di Silvio Pellico; “L’isola o L’ammutinamento del Bounty” poema di George Byron.