Meghan Markle non ha scritto da sola la lettera al padre Thomas
17 Novembre 2020 - di Silvia_Di_Pasquale
Meghan Markle non ha scritto da sola la lettera che ha inviato a suo padre Thomas, prima delle nozze con Harry nel maggio 2018.
La Duchessa del Sussex è stata aiutata dai suoi assistenti di palazzo. E’ quanto emerge dai documenti del tribunale relativi alla causa in corso contro il Mail On Sunday.
Meghan ha sempre descritto quella lettera come una corrispondenza privata tra lei e il padre. I giornali avrebbero violato la privacy pubblicando parti del testo.
Il fatto però che la moglie di Harry abbia ricevuto aiuto esterno potrebbe essere un dettaglio a sfavore dell’ex attrice, perché metterebbe in dubbio la riservatezza stessa della corrispondenza.
Per l’Alta Corte, Jason Knauf, che era Segretario alle comunicazioni del Duca e della Duchessa di Cambridge e del Duca e della Duchessa del Sussex, “e / o altri membri del team di comunicazione di Kensington Palace hanno contribuito alla stesura della lettera”.
La nota non sarebbe quindi la “creazione intellettuale” di Meghan, che forse non casualmente ha chiesto al tribunale di riformulare la frase in cui si diceva che aveva “scritto” una lettera privata con “creato”, “usando la propria creatività intellettuale”.
Come si legge sul Daily Mail, gli avvocati di Meghan hanno rivelato all’Alta Corte che la duchessa ha prodotto una prima bozza sull’app “Note” del suo iPhone, prima di scrivere a mano la versione finale.
Poi ha copiato la bozza “a mano, apportando una serie di piccole modifiche, in modo da creare la lettera”.
Il rinvio del processo chiesto da Meghan Markle.
Nelle scorse settimane Meghan ha chiesto un rinvio a fronte di novità legate al processo e al libro Finding Freedom e, ottenutolo, non ha più ragioni contingenti per rientrare nel Regno Unito all’inizio del prossimo anno (quando avrebbe dovuto presentarsi in tribunale).
Quando riprenderà il processo, anche Thomas Markle dovrebbe arrivare in tribunale per testimoniare. L’uomo non si è mai tirato indietro rispetto alla possibilità di dire la sua.