Meghan Markle “arrabbiata” per non essere riuscita a modernizzare la Corona
31 Agosto 2021 - di Silvia_Di_Pasquale
Meghan Markle “arrabbiata” per non essere riuscita a modernizzare la Corona britannica. Ne è convinta la biografa reale Angela Levin.
La scrittrice ha detto a GB News che Meghan vuole “gestire tutto” e crede di “sapere molto”.
Per Levin la duchessa è molto arrabbiata del fatto che il palazzo non abbia ascoltato le sue idee sulla modernizzazione della royal family nelle prime settimane in cui era lì a palazzo.
“Pensa di sapere molto, parla anche a livello globale. Ho riletto qualcosa…A volte devi leggere tra le righe”, ha detto Levin.
La biografa è rimasta colpita dal messaggio che Meghan e il principe Harry hanno rilasciato per chiedere un’azione globale dopo crisi in corso in Afghanistan e Haiti.
L’esperta ha dichiarato: “(Meghan) Ha detto che coloro che hanno un’influenza globale dovrebbero far avanzare il dialogo umanitario alle Nazioni Unite”.
“Ora, una volta ha parlato a nome delle Nazioni Unite, pensa di avere un’influenza globale”.
Il messaggio di Meghan Markle e il marito Harry per l’Afghanistan e Haiti.
Nella loro ultima dichiarazione, pubblicata sul sito web di Archewell, la coppia ha affrontato la presa del potere da parte dei talebani in Afghanistan e il disastroso terremoto che ha colpito Haiti, causando oltre 1.400 morti.
Hanno scritto: “Il mondo è eccezionalmente fragile in questo momento. Poiché tutti noi sentiamo i molti strati di dolore dovuti alla situazione in Afghanistan, siamo rimasti senza parole.
“Mentre tutti osserviamo il crescente disastro umanitario ad Haiti e la minaccia che peggiori dopo il terremoto dello scorso fine settimana, siamo rimasti con il cuore spezzato”.
“E mentre assistiamo tutti alla continua crisi sanitaria globale, esacerbata da nuove varianti e dalla costante disinformazione, siamo spaventati”.
“Quando una persona o una comunità soffre, un pezzo di ognuno di noi lo fa con loro, che ce ne rendiamo conto o no”.
“E sebbene non siamo fatti per vivere in uno stato di sofferenza, noi, come popolo, siamo condizionati ad accettarlo. È facile sentirci impotenti, ma possiamo mettere in pratica i nostri valori, insieme”.