Miriam Leone: abito nero di pelle e tacchi a Le Iene FOTO
21 Marzo 2016 - di Claudia Montanari
MILANO – Miriam Leone: abito nero di pelle e tacchi a Le Iene FOTO. È una delle attrici italiane più discusse degli ultimi anni, complice anche il suo ruolo particolarmente sensuale nella fiction “1992” andata in onda nel 2015 su Sky e poi in chiaro su La7. Bella e in gamba, Miriam Leone è una delle presentatrici del programma “Le Iene” e sarà protagonista, nei giorni prossimi, del film “Un Paese quasi perfetto” insieme a Fabio Volo. Considerata un’attrice molto bella, ogni puntata de Le Iene viene ormai attesa con un interrogativo comune: come si vestirà Miriam? Per la scorsa puntata, la Leone ha optato per un tubino nero aderente con spalline “frou-frou” e tacchi neri vertiginosi che mettevano in risalto le sue gambe toniche e slanciate. A completare il look, un’acconciatura che ha diviso il web tra gli amanti e i detrattori della Leone: delle treccine “da “amozzone” (come commentato da qualcuno su Twitter) che non sono piaciute proprio a tutti.
Miriam Leone, 30 anni, è nata a Catania il 14 aprile 1985. E’ fidanzata con Davide Dileo, meglio conosciuto come Boosta, tastierista dei Subsonica. L’attrice ha vinto la 69ª edizione del concorso di bellezza Miss Italia nel 2008 e da allora la sua carriera è decollata, arrivando a condurre vari programmi televisivi tra i quali “Uno Mattina Estate”, in coppia con Arnaldo Colasanti. Poi “Mattina in famiglia”. Ha poi recitato in altri film per approdare alla serie di successo 1992, trasmessa in prima tv su Sky, dove lei interpreta Veronica Castello, un’aspirante showgirl disposta a tutto per il successo; è l’amante di Michele Mainaghi, che viene arrestato per corruzione, e Veronica si ritrova a dover cercare qualcun altro che possa raccomandarla per fare carriera in televisione. Nell’intervista con Grazia del suo personaggio dice:
“Cerco di non giudicare anche se penso che chi si vende non si ami. Quando ho approfondito il personaggio di Veronica di 1992, ho incontrato molte donne come lei. C’era chi era felice, chi si guardava indietro con rimpianto, chi mi raccontava che veniva dalla fame e non aveva altro modo di sopravvivere. Non si conosce mai del tutto la vita degli altri, non tanto da giudicarla, almeno”.