Nicole Kidman, addio ansia: “Ho voglia di lasciarmi andare”
23 Maggio 2017 - di Silvia_Di_Pasquale
CANNES – Nicole Kidman protagonista indiscussa di questa edizione del festival di Cannes con ben quattro film presentati. “Si è vero sono tanti film, ma è solo un’inattesa coincidenza. Ho cambiato il mio modo di relazionarmi al lavoro, con meno ansia di controllare e più voglia di lasciarmi andare. Ecco forse essere qui con tante opere e tutte così diverse è il risultato di questo nuovo atteggiamento, essere aperta e disponibile anche a cose emotivamente impegnative, coraggiosa e audace nelle scelte. Benvenute le sfide nuove”, ha detto l’attrice, 50 anni il 20 giugno, nel giorno in cui passa in concorso The Killing of a Sacred Deer di Yorgos Lanthimos, tra i titoli più attesi. Nel film, una commedia dark che vira sull’horror, Kidman è la moglie di un chirurgo (Colin Farrell) e madre algida dell’adolescente Kim (Raffey Cassidy) e del piccolo Bob (Sunny Suljc), trascinata nel gorgo di una tragedia greca scatenata dal ragazzo Martin (Barry Keoghan). Il rapporto tra il brillante medico e il giovane si rivelerà di morte.
Nicole Kidman è sposata con il cantautore country Keith Urban. Insieme hanno avuto due figlie: Sunday Rose e Faith Margaret. La diva è inoltre mamma di Isabella Jane (nata nel 1992) e Connor Anthony (nato nel 1995), che ha adottato con il precedente marito, Tom Cruise. Nel corso di un’intervista con la Repubblica, Nicole ha parlato degli inizi della sua carriera. Alla domanda: “Che direbbe alla 14enne piena di ricci che voleva fare l’attrice?”, ha risposto:
“Di essere se stessa, anche se è dura. Ho appena girato con Jane Campion un ruolo che ha scritto per me nella seconda stagione di Top of the lake. Abbiamo ricordato il nostro primo incontro. Io le chiedevo consiglio su come essere, cosa pensare. Lei rispose “sii una poesia, la tua poesia”, sapendo che siamo tutti fatti di luci e ombre. La poesia è una cosa straordinaria e reale. Ci porta a sorprenderci di noi stessi, arrivando più vicini alla verità di ciò che siamo”.