Ornella Vanoni e Gino Paoli, l’incontro: “Ma tu sei gay?” E lui…
1 Dicembre 2014 - di Claudia Montanari
ROMA – Scusa, ma tu sei gay? Solo che, immaginiamo l’epoca: gli anni ’60. E i termini che si usavano erano diversi. Ornella Vanoni e Gino Paoli: due grandi dello spettacolo il cui incontro è stato tanto originale quanto affascinante. Non è la prima volta che ne parla, Ornella Vanoni. Lo ha fatto nel libro “Una bellissima ragazza”, scritto con Giancarlo Dotto, arricchendolo di particolari inediti e sconvolgenti, come le notti folli a base di sesso e cocaina, le storie d’amore con Giorgio Strehler, la dipendenza dallo champagne, la scoperta di Gesù e, naturalmente, il suo incontro con Gino Paoli.
E lo racconta di nuovo, in una intervista per Libero Quotidiano in occasione del suo ottantesimo compleanno. Una storia d’amore tormentata, quella tra Ornella e Gino: lei, milanese, nata il 22 settembre 1934, e lui, nato a Monfalcone il 23 settembre 1934. Una “coincidenza” ancora più incredibile se si pensa che, come ha confessato Ornella più volte, Gino
“Sostiene di esser nato prima della mezzanotte del 23, quindi nello stesso giorno mio. Sapessi le discussioni…”.
Tutto è nato, racconta la Vanoni, quando lei chiede nei corridoi della Ricordi chi fosse quel tizio smilzo e un po’ lugubre. Le rispondono, che era un tipo che scriveva canzoni terribili e che, pare, fosse anche un po’ gay:
«Più o meno è andata così. La cosa buffa che lui chiedeva in giro chi fosse quella rossa e gli rispondevano che ero quella della Mala e forse ero un po’ lesbica. Ci chiarimmo qualche tempo dopo in un bar, davanti a un caffè. Lui mi fa: “Sei lesbica?”. Io rido e chiedo se lui è dell’altra sponda. E ride anche lui. Con Giorgio era finita e io avevo 26 anni».
Giorgio, naturalmente, era Strehler, il Maestro, con cui Ornella ebbe una storia d’amore controversa. Nel libro Ornella racconta molti particolari di quella storia. Erano gli anni della ribellione femminile, dell’emancipazione:
«Mio padre era contrario, io fidanzata a un uomo di sinistra, artista, regista e per giunta separato. Allora non c’era nemmeno il divorzio»
Poi, l’incontro con Gino Paoli:
«Gino, Gino…Quanto l’ho amato…Io avevo appena mollato Strehler con cui mi sono messa a 20 anni, quando ero una brava ragazza e non dicevo parolacce. Ma Giorgio era sposato e la nostra relazione fu uno scandalo in quell’Italia anni ’60»
L’incontro tra i due:
«Un giorno lo notai e chiesi a un amico: chi è quel bel tenebroso tutto vestito di nero? Risposta: un frocio, Ornella, stagli lontano… Non ero convinta del tutto e, quando l’ho rivisto su una spider gli ho chiesto: scusa, ma è vero che sei frocio? E Gino: io? Ma stai scherzando, lascio che lo dicano, così gli fotto le mogli! Tu piuttosto, mi hanno detto che sei lesbica… E io? Ma va…Così iniziò la nostra relazione. Un giorno gli chiesi: mi scrivi una canzone? In 20 minuti compose Senza fine”
La fine, però, è arrivata. E, sostiene Ornella
«Ci abbiamo messo anni per dimenticarci».