Re Carlo III, alla sua incoronazione una lista degli invitati breve
23 Marzo 2023 - di Silvia_Di_Pasquale
Il prossimo 6 maggio re Carlo III sarà incoronato re nella sua Londra. La cerimonia avrà luogo ancora una volta nella cornice dell’Abbazia di Westminster, teatro del maestoso funerale di Stato di Elisabetta II. La data è stata ufficializzata da Buckingham Palace lo scorso ottobre: “L’incoronazione rifletterà il ruolo attuale del monarca e una visione proiettata verso il futuro, pur rimanendo ancorata a una tradizione e a un cerimoniale di lunga data”.
Rispetto alla lista degli invitati per l’incoronazione della sua defunta madre, quella di Charles sarà significativamente più piccola. La regina Elisabetta è stata incoronata davanti a una folla di 8.251 persone, ma il re ha tagliato la lista degli invitati e si pensa che stia invitando solo tra i 2.000 e i 3.000 ospiti.
Perché il monarca è così severo con la lista degli invitati? L’editore della rivista Majesty, Joe Little, spiega tutto ai conduttori Andrea Caamano ed Emmy Griffiths nell’ultimo episodio di A Right Royal Podcast. Spiega che al giorno d’oggi sarebbe impossibile avere così tanti ospiti all’interno dell’Abbazia di Westminster. Dopo la pandemia molte regole sono cambiate e questo potrebbe aver avuto un impatto anche sulla scelta del sovrano, che arriva all’incoronazione anche in un’età adulta. La scelta low profile appare più consona.
I dettagli sulla cerimonia dell’incoronazione di Re Carlo
Carlo indosserà con Camilla tutti i paramenti di rito, esibirà i simboli regali, a incominciare dalla scintillante corona imperiale creata per l’ascesa di suo nonno, Giorgio VI, nel 1937, poi usata poi da sua madre 70 anni orsono. La liturgia, presieduta dall’arcivescovo di Canterbury, massimo dignitario della Chiesa anglicana, avrà la sua importanza di fronte a ospiti di rango; ma anche che vi saranno elementi di alleggerimento della pompa magna, secondo quanto lo stesso nuovo re.
Le prime anticipazioni indicano, fra l’altro, una durata di una o due ore fra corteo e celebrazione liturgica; contro le 4 ore imposte a suo tempo a Elisabetta e a Filippo. La data prescelta è stata concordata dalla corte e dal sovrano sia con i vertici della Chiesa d’Inghilterra, sia con il governo, responsabile dell’organizzazione.