Romina Power, figlia Romina ricorda l’11 settembre FOTO
12 Settembre 2017 - di Claudia Montanari
NEW YORK – Romina Power, figlia Romina ricorda l’11 settembre FOTO. Che sia molto legata all’America è cosa nota e ieri Romina Carrisi ha dimostrato tutta la sua solidarietà per il popolo americano pubblicando un post sul suo prifilo Instagram in memoria dell’11 settembre 2001, giorno del terribile attentato alle Torri Gemelle che, per un verso o per l’altro, ha cambiato le vite di tutti noi.
Così, in uno scatto pubblicato su Instagram, la figlia di Romina Power e AlBano appare a New York, con un look super fashion, e come sfondo la Grande Mela proprio nel punto in cui, in lontananza, prima di essere abbattute sorgevano le due Torri Gemelle. A corredo della foto, Romina Carrisi ha scritto:
“Se l’avessimo scattata 16 anni fa, sarebbe stato diverso. Had we taken this shot 16 years ago today, it would have been different”.
Una frase semplice ma allo stesso emblematica di ciò che le due torri rappresentavano e rappresentano tutt’ora nell’immaginario collettivo. Romina Carrisi, dopotutto, è molto legata agli USA. Nata a Cellino San Marco 30 anni fa, ormai da più di 7 anni ha deciso di lasciare le terre pugliesi per vivere negli Stati Uniti. La sua terra di adozione dunque, a cui Romina deve molto soprattutto per quanto riguarda la sua crescita personale.
Il 2017 è un anno molto importante per lei. In inverno e primavera è stata impegnata come protagonista nella commedia di Carlo Goldoni “Le smanie della villeggiatura” con la Compagnia degli Onesti dell’attore e regista livornese Emanuele Barresi, spettacolo che ha avuto un grandissimo successo. Il debutto ha avuto luogo il 20 gennaio a Budrio, in provincia di Bologna. La figlia di Romina ha le idee molto chiare, come spiega nel corso di un’intervista con Il Tirreno a firma di Teresa Giannoni.
“Volevo fare l’attrice da quando avevo 12 anni – ha detto Romina – mi mettevo davanti allo specchio e rifacevo le scene dei film. Non c’è mai stato altro che volessi fare. Non so se è stato un richiamo inconscio del sangue, visto che da generazioni la mia è una famiglia di attori, o se è stata una scelta spontanea. Ho sempre sentito la necessità di vivere molte vite: una sola non mi bastava, non me la sentivo comoda. Era un modo per evadere”