Dopo Harry e Kendall Jenner, anche Ryan Reynolds parla della sua lotta contro l’ansia
28 Maggio 2021 - di Silvia_Di_Pasquale
Dopo Kendall Jenner e il principe Harry, anche Ryan Reynolds ha parlato della sua lunga battaglia contro l’ansia.
Il muro di silenzio contro questo disturbo, che è esploso durante la pandemia da Covid-19, è stato abbattuto da numerose celebrities nelle ultime settimane.
Sia Harry che Kendall Jenner ci hanno messo la faccia, rendendosi protagonisti di tv o web serie che parlano proprio della salute mentale.
Ryan Reynolds, 44 anni, ha parlato della sue lotta “per tutta la vita” contro l’ansia in un post su Instagram in onore del mese di sensibilizzazione sulla salute mentale, che è maggio.
“Uno dei motivi per cui sto postando questo messaggio così tardi è che ho programmato troppo e le cose importanti scivolano. E uno dei motivi per cui ho programmato troppo è l’ansia, la mia ‘amica’ per tutta la vita”.
“So di non essere solo e, cosa più importante, per tutti quelli come me che hanno orari eccessivi, pensieri eccessivi, lavoro eccessivo, preoccupazioni eccessive e tutto, sappiate che non siete soli”, ha continuato.
“Non parliamo abbastanza di salute mentale e non facciamo abbastanza per destigmatizzare il parlarne”.
“Ma, come con questo post, meglio più tardi che mai, spero…”, ha aggiunto l’attore.
Il marito di Blake Lively ha parlato della sua salute mentale già in passato.
Nel 2016 ha detto a GQ di essere crollato mentalmente durante la realizzazione del film di Deadpool, un progetto su cui aveva lavorato 11 anni per realizzarlo.
“Mi sentivo come se fossi stato su una barca nel bel mezzo di una tempesta bianca per tutto il tempo”, ha ricordato. “Non si è mai fermato. Quando finalmente è finito, ho avuto un piccolo esaurimento nervoso. Ho letteralmente avuto i tremori”.
“Sono andato a vedere un medico perché mi sentivo come se fossi affetto da un problema neurologico o qualcosa del genere. E ogni medico che ho visto ha detto: ‘Hai ansia'”, ha detto Reynolds.