50 sfumature di grigio: 5 motivi per cui non puoi eccitarti guardando il film
18 Febbraio 2015 - di Silvia_Di_Pasquale
ROMA – 50 sfumature di grigio: 5 motivi per cui non puoi eccitarti guardando il film. Non tutto quel che è oro brilla. Mai frase fu più adatta per descrivere il film diretto da Sam Taylor-Johnson. In realtà l’esclamazione più giusta sarebbe quella utilizzata da Paolo Villaggio nel “Secondo tragico Fantozzi“, ovvero “Per me… La corazzata Kotiomkin… è una cagata pazzesca“, in riferimento alla pellicola che il suo capo lo costringeva a vedere insieme ai colleghi. Bene, 50 sfumature di grigio sta all’eccitazione come la soap Beautiful sta alla vita reale. Ma vediamo in dettaglio i motivi che scaturiscono un giudizio così netto e senza via di scampo.
1)Non è un film proibito. Lo vai a vedere al cinema con lo stesso “attitude” con cui ti recheresti dal pescivendolo. Arrivi alla cassa e dici: “Che mi dai due per 50 sfumature”, sganci i soldi e ti convinci che in cambio avrai due ore di eccitamento. E già qui, l’ormone inizia a reclamare: “Ma che pensi di comprarmi così?”. Il problema non sorge: data la passività del film, rimarrà a riposo tutto il tempo.
2)Problema fondamentale: l’attore che interpreta Christian Grey, il giovane imprenditore miliardario con problemi comportamentali, è totalmente inadatto alla sua parte. E’ privo di qualsiasi fascino, sembra un giovanotto appena uscito dall’università. Il suo sguardo è più da orsetto lavatore, che da pervertito. Dice nel film: “Io non faccio l’amore, scopo forte”. Questo sarebbe il suo grande disagio comportamentale?
3)AAA cercasi scene di passione concrete. Di fatto, gli approcci sessuali durano pochi secondi, neanche il tempo di capire che parti del corpo sono in azione. E’ vero, i due protagonisti sono quasi sempre nudi, ma questo non significa niente. Anzi, iconiche scene di sesso nella storia del cinema spesso non prevedevano attori svestiti. Detto in altre parole: il film non dà ciò che promette. Inquadrano corde, frustini, nastri e poi…A malapena vengono utilizzati dal protagonista, che passa i suddetti arnesi sul corpo della sua “sottomessa” con lo stesso sprint con cui passerebbe la scopa elettrostatica per eliminare la polvere dai mobili.
4)Il contratto. Probabilmente il dettaglio più mortificante del film. I due “aspiranti pervertiti” si siedono a tavolino per decidere i termini del contratto che Grey vuole far firmare ad Anastasia, lolita mancata dei nostri tempi, per tutelarsi da un’eventuale diffamazione post rapporto. Ebbene la discussione verte su: “Vibratore sì, dildo no..Che cos’è il dilatatore anale?”. Insomma, un po’ come dire..”Pasta con parmigiano o senza?”. Aiuto!
5)Il finale. Privo di qualsiasi senso, al punto che quando partono i titoli di coda, ti chiedi: “Ma stiamo scherzando? Tutto qui?”. Ed è questo il sentimento che trasmette principalmente il film. Un’insoddisfazione non solo per quanto riguarda la mancanza di pathos erotico, ma anche per un problema di narrazione. A fine proiezione, qualcuno potrebbe esclamare a gran voce: “Ma io mica ho capito la storia!”.
Concludendo, l’unico momento di eccitamento è arrivato durante il trailer precedente la proiezione di 5o sfumature, quello di “Nessuno si salva da solo“, nuova pellicola di Sergio Castellitto. Due secondi di passione fra Jasmine Trinca e Riccardo Scamarcio hanno fatto salire quell’ormone che poi, nelle due ore successive, avrebbe fatto un lungo riposino.