ROMA – Un marito (Willemstad Dafoe) e una moglie (Charlotte Gainsburg) fanno l’amore; nel frattempo il loro piccolo bimbo esce dal box in cui dormiva, va alla finestra per vedere la neve e precipita morendo.
Questo è il presupposto di “Antichrist”, senza dubbio una delle pellicole più controverse di Lars Von Trier, regista di culto degli ultimi decenni. Squilibrato e orrendamente sincero, questo film racchiude in sé i temi più importanti della cinematografia del regista danese, che trasferisce nei personaggi dei due protagonisti le sue ossessioni e i suoi assunti sulla vita e sul femminile.
“Antichrist” non è un film semplice e chi dal cinema si aspetta intrattenimento puro può rimanere fortemente deluso e un bel po’ scosso. Von Trier infatti sembra voler invitare i suoi spettatori ad abbandonarsi totalmente e a lasciarsi andare ad una sorta di terapia psicologica di gruppo, fantastica e crudele allo stesso tempo. Una pellicola per chi ama le emozioni forti.
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