Il successo straordinario del film “C’è Ancora Domani” di Paola Cortellesi ha portato l’attenzione su tematiche profonde e attuali, immergendosi nella realtà familiare post-seconda guerra mondiale in Italia. Un film che ha molte similitudini con il grande cinema italiano del neorealismo e della commedia italiana degli anni ’50 e ’60, focalizzandosi però sulla rappresentazione della donna, della violenza di genere e della violenza domestica. Un viaggio nel passato che, sorprendentemente, ha una risonanza straordinariamente attuale.
Cerchiamo allora di comprendere meglio il legame tra “C’è Ancora Domani” e alcuni classici del cinema italiano del passato, offrendo anche suggerimenti di film da (ri)scoprire.
Il legame con il Neorealismo
“C’è Ancora Domani” si colloca nel solco del neorealismo italiano, un movimento cinematografico che ha cercato di rappresentare la vita quotidiana e le realtà sociali dell’Italia postbellica. Film neorealisti come “Ladri di Biciclette” di Vittorio De Sica e “Roma, Città Aperta” di Roberto Rossellini hanno influenzato il genere e sembrano aver ispirato la rappresentazione cruda della società in “C’è Ancora Domani”.
Richiami alla Commedia Italiana
La commedia italiana degli anni ’50 e ’60 ha spesso esplorato tematiche sociali in modo leggero e satirico. Film come “Matrimonio all’Italiana” di Vittorio De Sica e “Divorzio all’Italiana” di Pietro Germi sono esempi di opere che hanno affrontato le dinamiche familiari e di genere con humor e intelligenza.
C’è ancora domani, il film come specchio collettivo
La pellicola di Cortellesi agisce come uno specchio collettivo, riflettendo le sfide e le dinamiche della società italiana di quegli anni. In particolare, si concentra sulla figura di Delia, una donna italiana tipica di quel periodo, una madre e moglie il cui destino può essere descritto come misero. Il film offre una visione realistica della violenza domestica e della condizione femminile.
Un Tributo Iconico alla Storia delle Donne Italiane
“C’è Ancora Domani” è un tributo iconico a un momento cruciale nella storia delle donne italiane. Ambientato nel 1946, il film incorpora il giorno in cui le donne italiane furono chiamate alle urne per decidere il destino del paese. Questo evento simbolico diventa un elemento chiave nel racconto, sottolineando il cambiamento sociale e il progresso verso la libertà delle donne.
Rappresentazione della Violenza di Genere
Il film mostra apertamente la violenza di genere e domestica, portando alla luce una realtà spesso accettata come normale in quegli anni. La figura di Ivano, il marito di Delia, rappresenta un tipo di mascolinità dominante e tossica che permeava la società del tempo. La pellicola fa emergere la sofferenza delle donne e la loro lotta per la libertà e l’autorealizzazione.
Riflessi Attuali sulla Società Italiana
Il film, nonostante sia ambientato nel passato, risuona con una straordinaria attualità. La violenza di genere, purtroppo, persiste ancora oggi, e “C’è Ancora Domani” invita a una riflessione critica sulla nostra società attuale, spingendoci a considerare quanto sia cambiato e quanto rimanga ancora da fare.
La Speranza di Libertà
Il film si chiude con una speranza di libertà, rappresentata dal diritto di voto per le donne italiane nel 1946. Il voto diventa un simbolo dell’espressione più alta della libertà, sottolineando la capacità delle donne di decidere per se stesse, un tema ancora rilevante oggi.
I film del passato da non perdere
Per chi desidera esplorare ulteriormente il contesto cinematografico che ha ispirato “C’è Ancora Domani”, ecco alcuni suggerimenti di film italiani del passato: