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Cannes: “C’era una volta in America” torna in versione originale

CANNES – Eccolo come nuovo “C’era una volta in America”. L’imponente film che Sergio Leone girò nel 1984, restaurato dal laboratorio de L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna reso possibile dal finanziamento avuto dalla Maison Gucci per volere di Frida Giannini che ieri ha ospitato tutta la troupe del film, da Robert De Niro a James Wood al party di presentazione del film nella sezione Cannes Classic.

Una extended version di ventisei minuti (la durata del film diventa quindi di 4 ore e 19 minuti, con sei blocchi di scene ritrovate e reinserite esattamente dove furono tagliate. Ecco l’elenco delle “aggiunte” originali, prima che la nuova versione possa essere vista il 22 giugno in piazza Maggiore a Bologna all’interno della prossima edizione del Cinema Ritrovato.

La prima è il dialogo tra Noodles, interpretato da Robert De Niro, e la direttrice del cimitero, interpretata da Louise Fletcher (scena ambientata nel 1968); la seconda è la sequenza muta in cui l’auto con Noodles e Max (interpretato da James Woods) affonda e l’ansia dei compagni che non vedono riemergere Noodles (1933); la terza dove il produttore del film Arnon Milchan nei panni dello chauffeur dialoga con Noodles (1933); la quarta ovvero la scena d’amore (a pagamento) tra Noodles e Eve, interpretata da Darlenne Fluegel (1933); la quinta, di nuovo nel ’68, con Deborah, interpretata da Elizabeth McGovern, interpreta la Cleopatra shakespeariana a teatro; infine, la sesta sempre nel ’68 in cui il senatore Bailey (nuova identità di Max), interpretato da James Woods, ha un colloquio nel suo studio privato con il sindacalista protagonista in passato di un “salvataggio” da parte della banda di Noodles e Max (1968).

Ridotto dallo stesso Sergio Leone per la prima al Festival di Cannes nel 1984 e per il mercato europeo a 3 ore e 49 minuti, C’era una volta in America venne ulteriormente tagliato – per l’uscita sul mercato statunitense – a 2 ore e 19 minuti. Ecco allora una nuova versione che metterà d’accordo tutti, estimatori e non, di uno dei più importanti registi del cinema italiano.

Perché la Cineteca di Bologna ha lavorato con la famiglia Leone, storici del cinema, e la troupe originaria (il co-sceneggiatore Franco Ferrini, il produttore esecutivo Claudio Mancini, i montatori Patrizia Ceresani e Alessandro Baragli, il montatore del suono Fausto Ancillai) per recuperare e reinserire i 26 minuti di materiali aggiuntivi dove Leone li aveva pensati, utilizzando la sceneggiatura originale e i fotogrammi in testa e in coda delle scene tagliate per identificare esattamente il luogo da cui erano state eliminate.

marina_cavallo

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