Chazelle in difesa dello sciopero degli attori: “Ogni opera d’arte ha valore”
31 Agosto 2023 - di Claudia Montanari
La 80ª edizione del Festival del Cinema di Venezia, conosciuta come Venezia Ottanta, è stata lanciata con uno spettacolo di creatività, passione e anche una dose di protesta. Il direttore artistico, Alberto Barbera, insieme al presidente della Biennale, Roberto Ciccutto, ha presentato le giurie di questa edizione, ma è stata l’entrata in scena del presidente Damien Chazellea catturare l’attenzione con un messaggio di sostegno degli attori e degli sceneggiatori di Hollywood.
Chazelle in difesa degllo sciopero degli attori di Hollywood
Indossando una t-shirt nera con la scritta “Writers Guild on strike” in bella vista, Chazelle ha dichiarato la sua solidarietà verso la lotta per il riconoscimento del valore delle opere d’arte nell’industria cinematografica. Chazelle, noto per aver vinto l’Oscar come regista più giovane con “La La Land”, ha espresso chiaramente il suo impegno nella causa: “Oggi è il 121esimo giorno di sciopero degli sceneggiatori e il 48esimo degli attori, il tutto a sostegno di una importante tesi: ogni opera d’arte ha un suo valore. Questa idea impone che ci sia la giusta remunerazione per tutti”.
La protesta in corso a Hollywood, volta a garantire che il contributo creativo dietro ogni opera sia debitamente riconosciuto e ricompensato, ha ottenuto l’appoggio di Chazelle, che ha portato il suo messaggio fino a Venezia Ottanta.
L’importanza di Venezia Ottanta
Ma il festival non è solo una piattaforma di protesta, è anche un trampolino per nuovi talenti. Alberto Barbera ha sottolineato che l’edizione attuale è caratterizzata da una forte presenza di registi esordienti che osano sfidare le convenzioni. “La maggior parte dei film di quest’anno sono di esordienti, o quasi, per un cinema che osa e sfida le convenzioni”, ha affermato con orgoglio Barbera.
Chazelle, nel suo ruolo di presidente, ha condiviso il suo punto di vista sul suo coinvolgimento in questa giuria eclettica e talentuosa: “Mi ritrovo in mezzo a tanti registi e attori importanti e non mi sento meritevole di essere il presidente e neppure un membro di questa squadra, così spero solo di non cadere in preda al fascino di questi miei colleghi nel giudicare i film”.
La giuria di Venezia Ottanta comprende una varietà di figure influenti nell’industria cinematografica, da registi a sceneggiatori e attori. Con nomi come Jane Campion, Mia Hansen-Løve, Gabriele Mainetti, Laura Poitras, Martin McDonagh, Santiago Mitre e Shu Qi, rappresenta un insieme di voci e prospettive che promettono di portare una fresca vitalità alla valutazione dei film in competizione.
Venezia Ottanta si dimostra così un mix esplosivo di passione, impegno e creatività, con una solida dose di protesta per garantire che ogni opera d’arte riceva il riconoscimento e il valore che merita. La celebrazione del cinema, insieme alla voce della giustizia e dell’uguaglianza, crea un’atmosfera unica di scoperta e dibattito nell’affascinante città lagunare.