ROMA – Il talentuoso ed eccentrico regista australiano Buz Luhrmann (“Mouline Rouge”) torna nelle sale con “Il grande Gatsby”, tratto dall’indimenticabile romanzo di Francis Scott Fitzgerald; la messa in scena dell’opera forse più celebre dello scrittore statunitense trasuda barocco e spettacolarità e questo, senza dubbio, sciupa in parte la grande ambiguità del testo, che è ciò che ha contribuito a renderlo così affascinante. Buz Luhrmann resta tuttavia un grande regista, in grado di tenere le fila di una storia complessa e di un cast stellare, che in questo film riesce a regalare belle emozioni. Nel 1922 l’aspirante scrittore Nick( Tobey Maguire) lascia il Midwest per trasferirsi a New York, città eccitante e caotica; qui entra in contatto con Jay Gatsby( Leonardo Di Caprio), un tempo amante di sua cugina Daisy( Carey Mulligan), andata poi in moglie al donnaiolo Tom Buchanan. Malgrado l’eccezionale bravura di Leonardo Di Caprio, la pellicola sembra immersa in un vortice di suoni ed immagini che penalizza, e a momenti azzera completamente, il percorso empatico dello spettatore verso i personaggi, che finiscono per sembrare poco delineati ed incisivi. “Il grande Gatsby”, che aprirà il 66simo Festival di Cannes, probabilmente deluderà gli amanti di Fitzgerald, ma ha senza dubbio il pregio di incuriosire chi ancora purtroppo non conosce le opere del grande romanziere americano.
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